Bombe in Arrivo?
04/04/2013 08:51
In Italia lo stallo politico riesce a riverberare incertezza anche sul Governo Monti, rianimato da Napolitano, ma evidentemente sempre più incapace di portare a termine anche le promesse più elementari. Il famoso pagamento dei debiti alle imprese da 20 miliardi, che sembrava cosa fatta ed è stata strombazzata per giorni, ieri è stato mestamente rinviato, con tanto di figuraccia, in seguito alla constatazione che mancano i soldi.
Anche perchè l’Europa, che ci aveva autorizzato ad utilizzare l’allargamento del deficit oltre il previsto 2,5% del PIL, comincia a dubitare che i conti siano effettivamente corretti e che si riesca a rimanere a fine anno entro il 3%. Tutta questa manfrina, considerato anche quel che nei prossimi mesi occorrerà trovare per rifinanziare esodati e cassintegrati, comincia a puzzare di manovra aggiuntiva intorno ai 10 miliardi, che Monti lascia in eredità al successore, sempre che arrivi.
Ma anche al di fuori del nostro orticello cominciano ad intravvedersi ostacoli non da poco sul sentiero dell’ottimismo speculativo. Ieri sono arrivati dati tutt’altro che luccicanti anche dall’inossidabile America, pur galvanizzata ormai da parecchi mesi dall’inondazione monetaria di Bernanke, che segnalano un affievolimento del ritmo di creazione di posti di lavoro, dopo aver evidenziato nei giorni scorsi anche una inattesa diminuzione dell’ottimismo dei manager, con gli indici ISM di marzo in significativo calo.
La terza fonte di incertezza da non sottovalutare è l’escalation della crisi coreana. I nordcoreani ieri hanno dichiarato possibile l’attacco ad USA e Corea del Sud, accentuando le minacce e portando la tensione alle stelle. Per chi non avesse capito bene si parla di attacco nucleare minacciato da un paese guidato da un dittatore fanatico e senza scrupoli.
In questo quadro non c’è molto da stupirsi se ieri sono scattate le prese di beneficio in USA, che hanno trascinato al ribasso anche l’Europa. SP500 ha segnato un calo superiore al punto percentuale, che quest’anno avevamo visto soltanto due volte, a fine febbraio, nei giorni del fiscal cliff.
Il record assoluto resta inviolato e si allontana, l’atmosfera si incupisce, a pochi giorni dall’avvio della stagione delle trimestrali societarie, che gli analisti attendono assai meno brillanti di quelle del recente passato, con gli utili previsti in calo per la prima volta da fine 2009.
E’ presto per pensare che la festa sia finita. L’inerzia rialzista è ancora molto forte e, se anche la correzione dovesse protrarsi, SP500 dovrebbe effettuare almeno un altro tentativo di battere i massimi assoluti, sempre che la situazione coreana non sfugga di mano ed il mondo non debba sperimentare nuovamente la bomba atomica dopo la tragica esperienza che ha posto fine alla seconda guerra mondiale.
Intanto però l’incertezza regna sovrana e toccherà alla BCE oggi portare un po’ di ottimismo, se ne sarà capace, tagliando i tassi di interesse. Una misura attesa da tempo, ma in mancanza d’altro, tutto fa brodo.