Come ai vecchi tempi
11/01/2013 08:26
Continua, apparentemente senza ostacoli, il cammino virtuoso della nostra borsa, noncurante di una campagna elettorale che sta sempre più incattivendosi e svoltando verso il mondo delle facili promesse e dei colpi bassi per impedire all’avversario di vincere.
Il famoso spread, che condiziona ormai tutti i discorsi politici, persino quando si parla del funzionamento delle Ferrovie, ieri ha fatto un ulteriore saltino verso il basso, abbattendo anche il livello di 260 punti. Alla calata dello spread sta contribuendo anche la ripresa dei tassi tedeschi, che nelle ultime settimane, complice il clima rasserenato dagli entusiasmi speculativi invernali, sta registrando un certo riposizionamento degli investimenti obbligazionari mondiali, che cominciano in parte a lasciare la Germania, attratti da rendimenti altrove più significativi di quelli che offre il Bund, che ora sono addirittura ancora negativi, se si considera l’inflazione.
Questo ritorno di appetito per il rischio, non sappiamo quanto stabile, premia il debito delle cicale, riducendo così il tanto famoso differenziale.
Ieri pertanto abbiamo assistito ad una brillante asta BOT, con rendimenti ai livelli del 2010, quando Monti faceva ancora il Presidente della Bocconi e partecipava alle riunioni massoniche dell’Aspen e della Bildergberg ed i Vertici dei capi di stato UE assomigliavano ancora alle passerelle del Festival di Cannes, con Berlusconi che faceva cucù alla Merkel, allietando gli euro-burocrati con barzellette sconce e corna nelle foto ufficiali.
Le nostre banche, che sono legate a filo doppio all’andamento dello spread, continuano a beneficiare di una irreale esaltazione, raggiungendo livelli impensati solo un mese fa, tra eccessi rialzisti che cominciano a farsi molto evidenti.
Il nostro Ftse-Mib prosegue il cammino vittorioso oltre le vecchie resistenze, abbattute a metà settimana, nonostante la cautela degli altri mercati europei, ieri abbastanza titubanti.
Una cautela che sembrava invischiare anche Wall Street, che nella seconda parte della seduta si è però scrollata di dosso le incertezze ed ha portato l’indice SP500 a chiudere a 1.472, a contatto con i massimi del 2012, che oggi tenterà di superare, per fornire l’ennesimo segnale di continuazione rialzista del trend di medio-lungo periodo.
Dato che anche l’indice giapponese Nikkei, che in due mesi è salito di oltre il 25%, stamane ha superato i suoi precedenti massimi relativi, possiamo attenderci l’ennesima partenza col botto da parte delle borse europee, seguita ne pomeriggio dalle classiche prese di beneficio di fine settimana.
Poi vedremo la chiusura di settimana americana e nel week-end cercheremo di fare qualche proiezione per capire dove questi mercati vogliano arrivare.