La Statistica raccomanda Cautela
07/01/2013 08:51
Confermando quella che è ormai un’abitudine abbastanza solida, le borse azionarie hanno cavalcato la settimana iniziale dell’anno con grande euforia.
La statistica dei primi 13 anni del millennio (non dimentichiamo che da pochi giorni abbiamo iniziato il 14° anno) ci riporta ben 8 casi su 13 in cui il mercato azionario americano (indice SP500) ha brillato nei primi giorni dell’anno (ben 7 negli ultimi 10 anni). Negli 8 casi di fiammata rialzista iniziale abbiamo poi avuto quasi sempre (6 volte su 8) un risultato positivo nella performance annuale dell’indice. Sembra proprio che il buongiorno venga dal mattino, anche in borsa.
Ma c’è un’altra statistica che attenua subito l’entusiasmo: nella maggior parte dei casi (5 su 8) alla fiammata iniziale è seguita una più o meno marcata correzione nelle settimane seguenti. Solo in 3 casi il rialzo è proseguito imperterrito.
Al di là del valore delle statistiche, a cui ciascuno può attribuire l’importanza che crede, questi numeri ci ammonisono a mantenere i nervi saldi e a non eccedere nell’euforia che ha segnato i commenti riportati nel week-end da giornali e televisioni.
I primi giorni dell’anno sono stati la risultante dell’accordo sul fiscal cliff, che è stato dipinto come uno “scampato pericolo” ma che in realtà ha semplicemente rinviato le difficili soluzioni al problema del debito americano.
Chi si è stupito nel sentire nel week-end l’appello di Obama ad innalzare il tetto del debito altrimenti ci potrebbero essere conseguenze devastanti, pecca perlomeno di ingenuità.
Prepariamoci allora ad assistere alla nuova pantomima che andrà in scena in America nelle prossime settimane. Il problema del debito USA, che si aggiunge al problema del debito di mezzo altro mondo, è ancora tutto lì davanti agli occhi più o meno speranzosi degli americani e la patata bollente passerà dalle mani democratiche a quelle repubblicane, e viceversa, ancora per un po’.
La realtà che prima o poi (Obama vorrebbe poi, chiedendo l’innalzamento del tetto del debito) l’austerità che viviamo da molti mesi noi europei (greci, portoghesi, spagnoli ed italiani in testa) diventerà realtà anche per i non troppo abituati cittadini USA, che se ne accorgeranno a suon di tagli alle spese sociali ed innalzamento delle tasse.
Tutto sta a vedere quanto tempo concederanno i mercati e le agenzie di rating al governo Obama per prendere i necessari provvedimenti dolorosi. Anche in ambito Federal Reserve cominciano ad essere presenti obiezioni di un certo peso alla politica di allagamento monetario senza limiti attuata sotto la guida di Bernanke. Tutto fa pensare che gli entusiasmi siano quanto meno esagerati.
Non sorprendiamoci se presto il clima tornerà a volgere verso il cattivo tempo, almeno per un certo periodo.