Brindisi Anticipati
28/12/2012 08:45
Oggi si chiude un altro anno borsistico, con gli USA alle prese con l’ormai ricorrente manfrina politica della trattativa che non finisce mai, mentre il tempo scorre inesorabile ed il burrone fiscale in cui potrebbe cadere l’economia USA il primo di gennaio si avvicina inesorabile.
E’ più o meno la stessa scena di un film che abbiamo già visto nel 2011 quando democratici e repubblicani dovevano accordarsi sull’innalzamento del tetto del debito pubblico. Allora, pagando il ritardo con il declassamento di Standard & Poor’s e la perdita della tripla A, l’accordo venne trovato in extremis gettando le basi per il successivo drammone finanziario, che sarebbe uscito sugli schermi a fine 2012.
Eccolo. Anche stavolta la trama prevede la trattativa fino all’ultimo secondo, fatta di speranze di accordo e successiva frustrazione, scambi di accuse su chi sarà il colpevole del disastro fiscale prossimo venturo, riunioni fiume, arresto delle lancette dell’orologio nel corso dell’ultima riunione dell’ultimo giorno utile e lieto fine con mini-accordo che consentirà a tutte e due le parti di sostenere di aver difeso i sacri principi ed il benessere della nazione. I problemi saranno così rinviati ad una nuova data futura e nel frattempo i registi costruiranno la successiva puntata del catastrofismo finanziario a lieto fine che tanto appassiona gli americani.
Intanto le banche d’affari ed i fondi hedge hanno speculato sui timori dei pochi che hanno scambiato la recita per la realtà ed hanno venduto. Può darsi che ancora oggi, in assenza di buone notizie provenienti dallo studio ovale della Casa Bianca, dove Obama incontrerà i vertici dei due partiti in lotta, si vedano vendite in extremis di coloro che non apprezzano il film, facendo la gioia degli speculatori.
Alla ripresa dei mercati dopo Capodanno assisteremo ai festeggiamenti per il raggiungimento dell’accordo, che dureranno pochi giorni e saranno poi seguiti da una marcata correzione, quando diventeranno ufficiali i dati sulle vendite del periodo natalizio, che sono state, sembra, piuttosto fiacche.
Nel resto del mondo in questi giorni appare invece assai più chiaro che in Usa si sta recitando, tanto che stiamo assistendo al più significativo caso di decorrrelazione (decoupling nella lingua ufficiale dei mercati finanziari) che si sia mai visto negli ultimi anni. Sia l’Asia (soprattutto il Giappone) che l’Europa continuano a salire e chiuderanno l’anno sui massimi, garantendosi così un probabile proseguimento rialzista inerziale anche nella primissima parte del 2013. Poi è logico attendersi una correzione anche qui, dato il significativo eccesso rialzista di breve accumulato e la presenza di divergenze che si cominciano ad intravedere sui principali oscillatori.
Ma intanto auguri a tutti.