Italia Instabile?
31/10/2012 08:40
I mercati hanno cercato in questi giorni di sopravvivere all’assenza di Wall Street, oscillando senza direzione. Quel che si è perso lunedì, le borse europee lo hanno recuperato ieri, mostrando una buona tenuta dei supporti, seguita da un rimbalzo. Oggi finalmente riapriranno le Borse americane ed i mercati torneranno ad avere il loro naturale riferimento.
Il problema ora sarà la stima degli effetti dell’uragano Sandy sul listino. C’è una certa unanimità nel ritenere che sarà penalizzato il settore assicurativo, che dovrà farsi carico di parte dei danni, stimati intorno ai 50 miliardi complessivamente. Qualche problema potrebbero averlo le utility con impianti installati sulla costa est, che sono stati in parte danneggiati. Non vedo comunque il pericolo di cali significativi, per cui possiamo ipotizzare che Sandy i danni maggiori li abbia fatti alla vita delle persone mentre ai mercati finanziari ha regalato solo due giorni di riposo imprevisti.
Per capire i movimenti del mercato occorrerà tornare a guardare sondaggi elettorali e trimestrali, come la scorsa settimana.
Intanto occorre rilevare che anche ieri, giornata di recupero, la nostra borsa ha mostrato una certa opacità, che l’ha relegata in coda alle performance europee. Il FTSE-MIB lunedì è sceso più degli altri listini, ieri è salito di meno, mentre lo spread BTP-Bund è sceso leggermente ma senza riuscire a chiudere sotto quota 350.
Potrebbero essere le prime avvisaglie della riflessione che i mercati cominciano a fare sulla stabilità politica italiana per il dopo-Monti, in seguito alla prorompente ascesa del voto di protesta, che nelle elezioni siciliane è stato rappresentato dai primi due partiti (il primo è l’astensione, per la prima volta oltre il 50% ed il secondo è il movimento di Grillo).
Gli investitori forse cominciano a chiedersi che cosa succederà alle future elezioni politiche. E’ vero che non sono certo imminenti. La minaccia di sfiduciare Monti, fatta da Berlusconi, è stata cestinata da oltre metà del suo stesso partito, il che la dice lunga sul declino del PDL, che ora riesce a litigare anche sulle parole di chi fino a poco tempo fa ne è stato il padrone assoluto.
Però nel nostro paese si sta imponendo un trend politico piuttosto chiaro, che parla di rifiuto dei partiti tradizionali ed avanzamento di tutto ciò che si oppone alla casta, all’Europa ed all’Euro.
E’ comprensibile che qualche timore negli investitori internazionali cominci ad affiorare.
I mercati europei oggi dovrebbero proseguire il rimbalzo avviato ieri, anche se l’apertura americana potrebbe creare un po’ di volatilità. La tenuta dei supporti ci impone di guardare ora alle resistenze.
La prima per il nostro FIB è a 15.800, mentre la seconda e molto più importante è a 16.250. Il superamento della prima resistenza non sarebbe ancora un evento di importanza tale da modificare il quadro laterale del nostro indice. Invece oltre 16.250 potremmo ipotizzare una ripresa del rialzo verso quell’area 17.000 che rappresenta un muro invalicabile da molti mesi.