Si tappassero la bocca...
14/06/2012 16:49
I mercati anche oggi ingannano l’attesa per il redde rationem greco continuando svogliatamente il tiro con le freccette al bersaglio che vede Italia e Spagna al centro.
Stamane si è assistito ad un’asta di BTP italiani con rendimenti schizzati al 5,30% per i triennali (contro il 3,91% di un mese fa), al 6,10% per la scadenza a 7 anni (contro il precedente 5,21%) ed al 6,13% per quelli a 8 anni (contro il 5,33% precedente). Si noti un aumento dell’inclinazione della curva sulla parte più a breve ed un appiattimento sulla parte a lunga, fenomeno tipico dei momenti di paura di crisi imminenti.
Intanto il rendimento di mercato dei BTP decennali stamattina è arrivato fino al 6,34%, mentre quello spagnolo ha toccato per un attimo addirittura le porte dell’inferno, cioè quella soglia del 7% che viene vista come il livello che rende insostenibile il finanziamento sul mercato e che ha costretto in precedenza Grecia, Irlanda e Portogallo a chiedere l’aiuto ufficiale del Fondo Salva-stati.
In tale situazione già il galleggiamento a pelo d’acqua è un risultato enorme. Il nostro indice, che stamane ha subito un affondo ribassista in prossimità dell’asta, è riuscito nel pomeriggio a rimanere agganciato al carro degli altri indici, che si mantengono abbastanza stabili.
L’impressione che derivo dal comportamento dei mercati azionari, in questi giorni, pare essere quella che, Grecia a parte, tutti i problemi che attanagliano l’area euro, ormai siano stati praticamente scontati. Se non interverrà domenica un esito elettorale marcatamente sfavorevole alla permanenza della Grecia nell’Euro, è possibile che con qualche sforzo di comprensione si possa rinegoziare qualche modifica alla road map del risanamento greco, in modo da dare ai nuovi governanti la possibilità di farsi belli di fronte al popolo arrabbiato con la matrigna Europa e di mantenere la Grecia ancora agganciata al carrozzone dell’euro. Questo scenario a mio parere sarebbe in grado di stimolare un corposo rimbalzo dei mercati europei, che per qualche settimana si potrebbero tranquillizzare.
E’ evidente che basterebbe assai poco a mandare all’aria questa possibilità. Potrebbe bastare qualche dichiarazione offensiva verso i greci da parte di qualche tedesco troppo loquace (ne abbiamo già sentite troppe nei giorni scorsi), o qualche soffiata su presunti preparativi per l’uscita della Grecia dall’Euro (anche queste sciocchezze le abbiamo sentite a sufficienza).
Il dubbio perciò rimane il seguente: riusciranno i nostri euro-burocrati a tapparsi la bocca ogni volta che li assale la voglia di svillaneggiare la Grecia?