La Cina vola, l'Europa puo' atterrare
17/01/2012 17:04
Ieri la giornata di libertà dall’America, che ha fatto festa, ha consentito alle borse europee di snobbare il taglio plurimo del rating effettuato da Standard & Poor’s su mezza Europa.
Le borse hanno sorprendentemente reagito con un rialzo e lo spread è tornato in area 480 dopo aver resistito alla paura mattutina che lo aveva portato oltre 500.
Stamane l’Europa ha proseguito al rialzo, grazie anche al volo della borsa cinese, che ha festeggiato la riduzione (si fa per dire, visto quel che succede in Europa) della crescita del PIL ad un ritmo annuale del +8,9%, inferiore al precedente 9,1%, ma superiore alle stime che attendevano +8,7%.
L’apertura americana, meno entusiasmante del previsto, ha ridimensionato i guadagni europei ed ha confermato una tendenza delle banche alla debolezza, a causa delle difficoltà che la revisione del rating sovrano provocherà sul rating degli istituti, ed anche per la presa di coscienza dell’allarme di Draghi, che ieri ha sostenuto che la situazione bancaria europea è gravissima e che il declassamento del fondo ESFS imporrà nuove ricapitalizzazioni agli stati europei.
Insomma, i mercati cominciano a prendere lentamente atto che i motivi di esultanza sono proprio pochi e che S&P probabilmente sarà seguita anche dalle altre agenzie nel declassamento europeo.
Non mettiamo il carro davanti ai buoi, ma prepariamoci a portare a casa i guadagni ed a fronteggiare nuove sofferenze per l’area euro, anche se le borse sembrano per ora non preoccuparsi più di tanto.
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