La prossima melodia dei mercati
11/01/2012 08:56
I mercati azionari ieri hanno vissuto un’entusiasmante giornata. Chi ha confermato il trend rialzista in atto da una settimana prima di Natale, chi (il nostro) ha messo a segno un corposo rimbalzo che recupera almeno qualcosa delle perdite della forte correzione portata dalla Befana. E’ chiaramente assai diversa l’impostazione delle borse dei paesi ritenuti più solidi (USA e Germania) da quella degli anelli deboli della zona euro. Il nostro listino motiva il recupero con i rimbalzi tecnici dei bancari che avevano sofferto moltissimo nei giorni precedenti. Alcuni sono stati abbastanza corposi, come quello di Unicredit, perché molto profondo è stato il ribasso precedente. Deve essere però chiaro che la nostra borsa rimane in zona altamente pericolosa e purtroppo non ha fieno in cascina per resistere ad eventuali correzioni che partissero dagli USA.
Questa situazione deve essere ben ricordata per evitare fallaci entusiasmi, come non va dimenticato che l’indice USA SP500 ieri ha chiuso proprio leggermente al di sotto del livello indicato come forte resistenza: 1.293 punti. Non si può dire che non si sia impegnato a superarlo. E’ partito addirittura in forte gap rialzista al di sopra di questo livello e per oltre metà della seduta ha scambiato oltre questa quota, ma nelle fasi finali è retrocesso prudentemente al di sotto, seppure di poco.
Questo fatto carica di attese la seduta odierna, chiamata a risolvere il dubbio. Che la cautela stia prendendo il posto dell’entusiasmo si vede già dal comportamento notturno dei mercati asiatici, tutti praticamente immobili sui valori raggiunti ieri e in attesa che il direttore del coro (Wall Street) intoni il canto che si dovrà eseguire nei prossimi giorni.
Se sarà una melodia dolcemente rialzista, ed il livello che ha fermato ieri SP500 sarà brillantemente superato, potrà partire l’estensione del rally fino all’obiettivo di area 1.350 – 1.370 che rappresenta la zona dei massimi dello scorso anno ed il completo riassorbimento del drammatico calo dell’estate scorsa. Se invece lo sfondamento fallirà, dovrebbero partire consistenti prese di beneficio che potrebbero decretare la conclusione del rally ed il pericoloso ritorno dei coristi ribassisti sulla scena. In tal caso la sinfonia sarebbe piuttosto sgradevole, soprattutto per la nostra borsa.
E’ probabile perciò che anche le borse europee oggi si fermino ad attendere fino all’apertura americana per poi cercare di allinearsi alle note che suonerà Wall Street.
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