Quella terminata venerdì scorso è stata una settimana pazzesca, in tutti i sensi, di quelle che si vedono molto raramente. E’ stata dominata dalla volatilità che si è comportata a come un cavallo da rodeo finché non è riuscita a disarcionare il cow-boy che abita alla Casa Binaca.
Lunedì e martedì con parecchie oscillazioni e tendenza a scendere, e gli investitori spaventati dalla follia dei dazi reciproci, calcolati con una formula farlocca da uno staff di incompetenti che ha dovuto legittimare in qualche modo la bugia ripetuta all’infinito fin dalla campagna elettorale per creare vittimismo. Quella secondo cui l’America viene sfruttata da decenni dal resto del mondo che si approfitta della sua bontà erigendo barriere doganali ai danni delle merci americane.
La realtà è esattamente opposta. Gli americani, grazie al dollaro forte usato come valuta internazionale per regolare gli scambi globali di beni e servizi, ha permesso alla FED di stampare moneta a copertura dei saldi passivi della bilancia commerciale americana. Questi dollari sono rimasti in gran parte investiti in USA a finanziare il colossale e sempre crescente debito americano.
Ma Trump ha deciso di sovvertire questo sistema, pretendendo che, oltre al finanziare la crescita americana, gli altri stati debbano pure pagare il pizzo con dazi che già solo il termine usato per definirli (reciproci) rivela la tendenza di Trump a falsificare la realtà.
A partire dal 3 aprile i mercati hanno punito duramente la testarda volontà di Trump di sottomettere il mondo, con un calo dell’indice SP500 che in sole 3 sedute è arrivato a perdere quasi il 15% di valore, mentre l’indice della paura Vix è schizzato da 21,5 fino a quota 60.
Gli amici di Trump, che stavano perdendo miliardi di dollari, e i pochi esseri pensanti dell’amministrazione USA, imbottita di “yes men” incompetenti, hanno cominciato a pressarlo per convincerlo a fare un passo indietro e sospendere per 90 giorni la follia dei dazi reciproci.
Finalmente martedì scorso Trump ha capitolato, quando il Segretario al Tesoro Bessent, che lunedì scorso voleva dimettersi, è riuscito a convincerlo con l’astuzia di far passare la ritirata sui dazi reciproci come una fine strategia del grande negoziatore. Il truffatore seriale della Casa Bianca ha allora visto l’occasione per rapinare qualche soldo al mercato, per lui ed i suoi amici, con un post che invitava a comprare, prima di annunciare la sospensione dei dazi.
Così Wall Street è risuscitata con un finale di seduta di rialzo record ed ha sistemato la settimana ed il patrimonio privato di Trump e dei suoi amici.
Questo comportamento in tutto il mondo si chiama “insider trading” ed in Europa viene duramente sanzionato. Lo era anche in USA prima dell’arrivo di Trump, quando alla guida della SEC c’era Gary Gensler. Ma Trump, appena insediato, ha nominato, al posto del dimissionario Gensler, Mark Uyeda, uno dei tanti yes men repubblicani. Sarà perciò molto difficile che venga aperta una indagine, nonostante un filmato che immortala Trump alla Casa Bianca indicare ai suoi festanti amici le somme che gli ha fatto guadagnare a Wall Street.
Ma questa settimana ci ha anche dimostrato che il mondo sta pensando di abbandonare il dollaro, poiché è successa una cosa mai vista prima. Mentre il meccanismo di copertura del rischio portava finora sia i capitali che debbono uscire da Wall Street in tempi di turbolenza, a spostarsi sull’obbligazionario, e quelli che scappano dalle altre borse mondiali a rifugiarsi sul dollaro, considerati porti sicuri, questa volta al crollo di Wall Street, si è accompagnato il forte calo del dollaro, venduto a piene mani sui mercati. Il cambio Euro-dollaro è passato da 1,08 del 2 aprile a superare 1,14 venerdì scorso. Valori ben superiori al massimo del 2023 e che non si vedevano dal febbraio 2022.
Il Treasury Bond americano decennale ha visto il rendimento passare dal 3,86% segnato il 4 aprile, fino al 4,59% segnato venerdì scorso, benché si sia vista inflazione in lieve calo, timore di recessione e disponibilità della FED a sostenere i mercati.
E’ la Cina che vende, per ritorsione contr mega-dazi appioppati sui prodotti cinesi? Probabilmente, ma sembra intravedersi anche un deciso rientro di capitali europei che se ne tornano in Europa dopo essere stati parcheggiati in USA, e persino qualche fondo americano che diversifica sull’Europa.
Tutto ciò tenderà a creare perturbazioni ancora per un po’, in attesa che la turbolenza delle ultime settimane atterri sui dati dell’economia reale e ci faccia vedere se l’agitazione confusa di Trump riuscirà a mandare gli USA in recessione.
I nostri SERVIZI INFORMATIVI ti aiutano a guadagnare in borsa con un metodo chiaro, semplice, efficace e, soprattutto, replicabile!
GOLD, Report Quotidiano sul Mercato Azionario, fornisce ogni giorno ANALISI sui principai indici, analisi e INDICAZIONI operative sul AZIONI di ITALIA, USA e su ETF-ETC quotati. Prova 1 mese GRATIS!
GAP, Report settimanale per investire con ottica di medio periodo su ETF-ETC e AZIONI di ITALIA e USA Prova 1 mese GRATIS!
In più avrai la possibilità di partecipare ai Webinar FOCUS mensili di approfondimento, riservati agli iscritti a GOLD e GAP.