CHE LUSSO L'AZIONARIO EUROPEO!

17/01/2025 09:30

E’ vero che l’entusiasmo mostrato dagli indici americani nel giorno benigno dell’inflazione USA ha fatto più rumore del rialzo più controllato degli indici europei. Ma il giorno successivo, cioè ieri, è arrivata la rivincita dei mercati azionari del vecchio continente, che hanno confermato il loro buon momento e proseguito il loro rialzo, mentre a Wall Street si è sentita subito la necessità di smaltire la sbornia rialzista.

Il balzo eclatante di Eurostoxx50 (+1,48% ieri, dopo il +1,04% di mercoledì) ha una spiegazione tecnica. Come l’indice francese Cac40, che ieri è stato il primo della classe in Europa con un balzo da +2,14%, anche Eurostoxx50 comprende al suo interno parecchi titoli del settore lusso, che ieri sono balzati al rialzo all’unisono dopo la trimestrale positiva del titolo della società svizzera di gioielli Richemont.

Però, anche al netto del lusso, l’azionario europeo ha proseguito il suo cammino rialzista e ha migliorato ancora la sua forza relativa nei confronti degli indici americani in questo primo spicchio d’anno 2025.

Eurostoxx50, col balzo di  ieri, ha scavalcato in un sol colpo i massimi discendenti di maggio, giugno, settembre ed ottobre 2024 e si è portato assai vicino (mancano solo 15 punti) al massimo pluriennale di quota 5.122 del 2 aprile 2024. Se oggi verrà superato si rivedranno valori visitati l’ultima volta nel mese di settembre dell’anno 2000!!

E che dire dell’indice tedesco Dax? Ieri ha messo nel carniere il secondo massimo storico del 2024, unico indice occidentale in grado di compiere l’impresa.

In USA, invece, nonostante le trimestrali arrembanti delle banche, ieri c’è voluta una seduta di digestione per assorbire lo sforzo di mercoledì. SP500 e Nasdaq100 hanno chiuso entrambi in negativo la seduta e restituito un po’ del rialzo del giorno prima. Niente di preoccupante, ma le medie mobili (quella a 20 sedute per il Nasdaq100 e quella a 50 sedute per SP500) ne hanno arrestato la corsa e li hanno leggermente respinti indietro. Ovviamente, a guidare la ritirata sono state le prese di beneficio sulle Magnifiche 7, simmetricamente a quel che è successo mercoledì.

Resta perciò tutta da compiere l’impresa di uscire al rialzo dal canale ribassista che ingabbia i due più importanti indici USA, in modo da fornire un chiaro segnale di fine correzione e ripresa del rally presidenziale.

Se vorranno fare questo regalo al nuovo Presidente-sovrano entro il giorno del suo insediamento, allora il tempo stringe, perché lunedì le borse USA saranno chiuse per la festa dedicata a Martin Luther Kink, che quest’anno (ironia della sorte) sarà ufficiosamente anche la festa di Donald Trump.