Anche ieri le borse europee hanno ceduto terreno, scendendo verso i minimi del mese. Questo ci mostra l’indice Eurostoxx50 (-0,61%), che sintetizza la media del comportamento dell’azionario di Eurozona. Ma, se si guarda dentro, osserviamo che a trascinare giù la media sono soprattutto gli indici di Francia e Italia. Entrambi ieri hanno sfondato al ribasso il minimo di novembre, raggiungendo valori visti in precedenza solo a metà agosto (sul Ftsemib italiano) o inizio agosto (sul Cac francese). Poi si sono ripresi un po’, ma restano molto lontani dai loro massimi di ottobre. L’indice tedesco Dax, invece, pur registrando una seduta col segno negativo, ha limitato a poca cosa il danno ed è ancora più vicino ai massimi che ai minimi di questo mese e addirittura non troppo lontano dal suo massimo storico del 17.10.
Insomma: in Europa il virus del pessimismo è piuttosto diffuso, e ieri ha avuto altre possibilità di proliferare dopo la votazione all’Europarlamento di una fiducia assai risicata alla Commissione Europea di Ursula Von der Leyen. Però nell’indice tedesco, ritenuto più affidabile, produce solo il raffreddore di una modesta correzione, mentre negli indici borsistici ritenuti più “fragili” genera la polmonite di cali assai pesanti e pericolosi.
Tutto il contrario di quel che si è visto in USA, dove, grazie al ciclone Trump, che ha riportato ai massimi storici i listini azionari, si respira aria di gioiosa speranza nel tocco magico dell’abile bugiardo, che spinga gli indici a quote ancor più alte.
Ieri, in verità, anche i mercati azionari USA hanno visto prevalere le prese di beneficio, dopo ben sette sedute consecutive di rialzo da parte dell’indice principale SP500. Non si può certo essere sorpresi, se consideriamo che oggi in USA le borse saranno chiuse per la Festa del Ringraziamento e domani apriranno solo mezza giornata, ma probabilmente con pochi operatori, mentre gli americani si scateneranno nella corsa ai regali di Natale scontati per il Black Friday. Perciò qualche prudenziale realizzo per evitare le sorprese geopolitiche dei prossimi 4 giorni va certo messo nel novero della normalità.
Se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo, possiamo notare che sembra riprendere vigore la rotazione dalla tecnologia, ieri abbastanza venduta (Nasdaq100 -0,85%), verso i temi dell’economia più tradizionale, che ieri forse hanno tratto giovamento dalla seconda stima del PIL USA del 3° trimestre, misurata a +2,8% annualizzato, così come si attendevano gli analisti. Secondo le attese anche il dato sull’inflazione PCE di ottobre, al 2,3% di incremento annuo. Sono dati che rassicurano sulla robustezza del ciclo economico americano e sull’inflazione tutto sommato ancora sotto controllo. Dati, peraltro, che smentiscono la narrazione disastrosa dell’economia USA fatta da Trump in campagna elettorale.
Ora attendiamo che gli americani ringrazino, magari anche per i 53 massimi storici ricevuti da SP500 da inizio anno. Nell’attesa sarebbe bello che le borse europee riuscissero a battere finalmente un colpo.
I nostri SERVIZI INFORMATIVI ti aiutano a guadagnare in borsa con un metodo chiaro, semplice, efficace e, soprattutto, replicabile!
GOLD, Report Quotidiano sul Mercato Azionario, fornisce ogni giorno ANALISI sui principai indici, analisi e INDICAZIONI operative sul AZIONI di ITALIA, USA e su ETF-ETC quotati. Prova 1 mese GRATIS!
GAP, Report settimanale per investire con ottica di medio periodo su ETF-ETC e AZIONI di ITALIA e USA Prova 1 mese GRATIS!
In più avrai la possibilità di partecipare ai Webinar FOCUS mensili di approfondimento, riservati agli iscritti a GOLD e GAP.