Questa settimana abbiamo assistito, prima di ieri, solo a sedute negative da parte dell’indice SP500 e dell’Eurostoxx50 che rappresenta l’azionario di Eurozona.
Era dalla correzione di inizio settembre che non succedeva. L’evento cominciava a preoccupare leggermente gli ottimisti ad oltranza, perché rischia di interrompere la serie di settimane positive consecutive inanellate da SP500 e da Nasdaq100, che sono state ben sei, a partire dalla seconda di settembre. Eurostoxx50 ha avuto una vita più travagliata e di settimane positive nel medesimo periodo ne ha avute solo 4 e non consecutive.
Anche questo dettaglio conferma la percezione di perdita di forza relativa di Eurostoxx50 rispetto a SP500, che da inizio settembre ha perso circa il 4% di rendimento nei confronti del cugino americano.
Serviva ieri un rimbalzo per fermare lo stillicidio delle prese di beneficio.
Il caso vuole che l’artefice del tentativo di ripresa di fiducia sia stata la tanto discussa Tesla, il titolo più amato e più odiato (come il suo proprietario Musk) tra i 7 magnifici del Nasdaq.
Tesla ha consegnato nella notte tra mercoledì e giovedì, a mercati chiusi, una trimestrale sorprendentemente migliore delle attese, con una potente crescita degli utili nel terzo trimestre e previsioni di forte aumento delle vendite nel prossimo anno. Già il mercato After Hour, con un rialzo di +11% aveva fatto capire che il giorno dopo Tesla avrebbe potuto essere il grimaldello dell’ottimismo per il ritorno del bel tempo sui mercati azionari.
Infatti, quelli europei, insieme ai futures americani, ieri mattina sono partiti in rialzo ed hanno aumentato i guadagni nel corso della mattinata, aiutati anche dai dati preliminari di ottobre degli indici PMI, che hanno mostrato una tenuta in Eurozona, frutto di un deterioramento rispetto alle attese degli analisti per la situazione francese ma di un leggero miglioramento per quella tedesca.
Il buon rialzo europeo, in media vicino al punto percentuale, si è sviluppato nelle prime ore e si è mantenuto solido fino all’apertura di Wall Street, dove Tesla ha iniziato la seduta con un forte gap rialzista, di circa +14,5%. L’effetto Tesla ha prodotto un gap rialzista molto evidente anche su SP500 e Nasdaq100. Ma immediatamente dopo l’apertura dei mercati USA sono partite le vendite, soprattutto su SP500, che ha preso subito a scendere in modo rapido fino ad annullare il rialzo e smorzare gli entusiasmi degli indici europei, che hanno ridimensionato parecchio il rimbalzo e sono riusciti a mantenere un rialzo finale assai modesto, che Eurostoxx50 ha sintetizzato con +0,26%. Un risultato sufficiente ad annullare la serie delle sedute negative, ma non a segnalare un ritorno del sereno e nemmeno a rendere probabile una conclusione della settimana con un saldo positivo rispetto al venerdì precedente.
Eppure, Tesla ha continuato a salire, concludendo la sua seduta con quasi +22%, aiutando Nasdaq100 ad assorbire le prese di beneficio su altri titoli tecnologici ed a chiudere la seduta con un dignitoso +0,83%. SP500 ha invece faticato di più a recuperare (Tesla ovviamente pesa meno su SP500 che su Nasdaq100), ma alla fine è riuscito a riprendere un lieve saldo positivo (+0,21%).
La settimana terminerà perciò oggi nell’incertezza e con poche possibilità per Eurostoxx50 e SP500 di vedere allungarsi la serie delle settimane positive. Nasdaq100 invece è più vicino alla parità settimanale e gli basterebbe la ripetizione del rialzo di ieri per portare a 7 le sue settimane positive consecutive.
Stiamo a vedere. Certo, il clima, che sui mercati obbligazionari si è incupito da alcune settimane, sembra essersi fatto autunnale anche sull’azionario e potrebbe non bastare il raggio di sole alimentato dalle batterie elettriche di Tesla a riportare l’estate.
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