IL RALLY SI FA PREZIOSO

21/10/2024 09:30

Quella che ha portato alle scadenze tecniche delle opzioni di ottobre è stata una settimana un po’ faticosa, per colpa di qualche trimestrale della tecnologia (ASML) e del lusso (LVMH) che ha fatto da contrasto a quelle generalmente smaglianti del comparto bancario.

A risentirne di più è stato qualche indice europeo. Quello olandese, quello portoghese ed il ben noto Eurostoxx50, che la scorsa settimana ha sintetizzato male la media dell’azionario di Eurozona, perché un po’ troppo sensibile a semiconduttori e lusso. Questi indici hanno chiuso con un saldo settimanale negativo. Gli altri invece hanno portato a casa la seconda settimana positiva dopo le incertezze di inizio ottobre. Il Ftsemib italiano e l’Ibex spagnolo hanno riavvicinato i massimi dell’anno, mentre il Dax tedesco ha nettamente migliorato, per ben due volte nella settimana, addirittura il suo massimo storico.

Anche SP500, l’indice principale di Wall Street, ha messo a segno una settimana brillante, conclusa con un saldo ampiamente positivo e con l’allungamento a quota 6 delle settimane di rialzo consecutive. Anche il tecnologico Nasdaq100 ha realizzato la sua sesta settimana positiva di fila, sebbene le perplessità su qualche trimestrale tecnologica non brillante stiano impedendo di vedere questo indice al traino di questa fase rialzista, che pare invece più animata dalle società dell’economia più tradizionale, che gioiscono delle condizioni meno restrittive fornite dalla continuazione della crescita economica e del calo dei tassi ufficiali.

Che si stia vivendo un rally pare ormai certo anche ai ribassisti più ostinati, dopo che dai dati macroeconomici arrivano conferme che la crescita USA resta robusta e viene prevista in accelerazione al +3,4% annualizzato per il terzo trimestre 2024 dalla FED di Atlanta, col suo ormai noto indicatore GDPnow. L’inflazione di settembre non ha sorpreso al rialzo, anzi, è uscita più benigna delle attese. La FED ha continuato a rassicurare che continuerà ad avere un atteggiamento da colomba.

Perciò il rally è proseguito e si è fatto prezioso. Nel senso che accanto al rally dei mercati azionari USA si assiste, parallelamente, ad un rally dei metalli preziosi, con l’oro che ha ritoccato altre due volte il suo massimo storico, portandolo a quota 2.738 $ l’oncia, mentre anche l’Argento si è prepotentemente risvegliato e venerdì scorso ha rivisto valori che non frequentava dal 2012.

A fare da contraltare al rialzo dei preziosi debbo evidenziare il progressivo ritorno del Petrolio verso i minimi di settembre. Il rimbalzo di inizio ottobre, suscitato dall’attacco iraniano ad Israele e dalle attese di una violenta risposta di Israele è stato arrestato dalla media mobile a 200 sedute e dal tergiversare degli israeliani, dissuasi dal governo USA ad attaccare i pozzi petroliferi iraniani.

Così le vendite hanno riportato mestizia sui prezzi dell’oro nero, che sta tornando a testare l’area compresa tra i minimi di settembre e quelli di inizio ottobre.

Ma il calo del petrolio fa bene alle aspettative di calo dell’inflazione futura e dei costi delle imprese, alimentando l’euforia dell’azionario.

Un’euforia che venerdì è parsa tornare anche in Cina, dopo la correzione di 7 sedute del forte rialzo di fine ottobre. Il forte rimbalzo ha raddrizzato il saldo settimanale degli indici azionari e fa pensare che il governo stia effettivamente preparando fatti concreti per risollevare la crescita dell’economia, depressa su tassi di crescita inferiori al 5%.