TIENE WALL STREET, MA CEDE L'EUROPA

11/09/2024 09:30

La seduta che doveva misurare la resilienza dei mercati azionari, dopo la brutta prima settimana di settembre ed il rimbalzo di lunedì, ha dato esiti contrastanti.

Mentre Wall Street, dopo un inizio incerto, è riuscita ad imbastire una prosecuzione del rimbalzo, forse un po’ timido, ma nella giusta direzione, l’azionario europeo si è spaventato del tonfo a doppia cifra (-11%) di BMW sul listino tedesco, dopo il taglio delle stime di utile per l’anno corrente.

Sono piovute vendite sul settore Auto, che si sono estese a macchia d’olio sugli altri settori, col risultato di annullare quasi dappertutto il germoglio di rimbalzo della seduta precedente. Eurostoxx50 (-0,65%) è atterrato nuovamente vicino al minimo di venerdì scorso, anziché arrampicarsi verso il massimo. Peggio hanno fatto i listini tedesco ed italiano, che hanno nuovamente bucato al ribasso la media a 50 sedute ed infranto il minimo di venerdì, fornendo fin da subito un segnale di prosecuzione della correzione.

La debolezza dell’azionario continentale credo che domani non lascerà insensibile la BCE, inducendola a varare il secondo taglio dei tassi. Lagarde potrà così vantare in conferenza stampa l’indipendenza della banca centrale che dirige dal condizionamento della Federal Reserve. Infatti, se in passato è sempre stata la FED a dettare la linea della politica monetaria, seguita dalla BCE come un fedele cagnolino segue il suo padrone, questa volta potrà mostrare ben due tagli dei tassi prima che la FED abbia attuato il suo primo.

Wall Street, a differenza dell’azionario europeo, è riuscita a mantenere i nervi saldi e rintuzzare le incertezze iniziali, chiudendo la seduta in rialzo, in modo da estendere il rimbalzo di lunedì.

La performance positiva è stata però insufficiente a cambiare i connotati del rimbalzo al punto da trasformarlo in inversione rialzista. La chiusura di seduta, sia per SP500 (+0,45%) che per Nasdaq100 (+0,9%), pur essendo stata sui massimi di giornata, si è mantenuta ancora a debita distanza dal massimo di venerdì scorso, che deve essere superato per poter cominciare ad ipotizzare la possibilità che i cieli tornino sereni come in agosto. Certo, fare due sedute all’interno della lunga candela ribassista d venerdì scorso è assai meglio di quanto hanno fatto Dax e Ftsemib, che hanno esteso il loro ribasso oltre i minimi di venerdì. E’ anche meglio di quanto mostrato da Eurostoxx50, che ora sta pericolosamente danzando vicino al suo minimo di venerdì scorso. Ma potrebbe non bastare, poiché a rendere la situazione preoccupante contribuisce anche il vero e proprio crollo che ha realizzato il prezzo del petrolio dal 30 agosto fino a ieri: -13,4% in sole 7 sedute. Il Petrolio WTI ieri ha chiuso la seduta a quota 65,75 $ al barile (-4,3%). Per trovare un prezzo di chiusura più basso bisogna andare indietro fino al 1° dicembre 2021, ben prima dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina.

La seduta odierna deve perciò far leva sulla speranza di bontà da parte delle banche centrali. Le quali hanno ora ben chiaro quanto sarebbe deleterio se rinviassero ancora il taglio dei tassi nella loro prossima riunione di settembre.

Credo che invece, per ora, poco influisca il testa a testa elettorale tra Harris e Trump, che nella  notte ha celebrato il primo dibattito televisivo tra i due sfidanti per la Casa Bianca.

Mi ha colpito la pochezza dialettica dei due contendenti, che in Italia verrebbero mangiati in un sol boccone da un Renzi qualsiasi. Trump ha addirittura affermato che gli immigrati mangiano i cani e che i democratici vogliono uccidere i bambini dopo la nascita.

Rassegniamoci. Questo è quel che passa il convento USA.

Comunque, sia la maggioranza dei giornalisti che un sondaggio tra gli elettori fatto a caldo dalla CNN sembrano evidenziare una vittoria del match da parte della Harris, che ha aumentato il suo gradimento, mentre è sceso quello di Trump. La Harris ha ricevuto anche l’endorsement della potentissima show girl Taylor Swift, in grado di muovere milioni di voti dei suoi giovani fan.