Dal 2000 aiutiamo a
fare trading con metodo,
con newsletter e corsi
in tutta Italia.
GRATIS per te Le Newsletter I Corsi
 

LA CORREZIONE SI E' FATTA SERIA
16/04/2024 09:30

Il finale della scorsa settimana e l’inizio di questa sono stati condizionati dalla trasformazione dei connotati della guerra mediorientale. Un cambio di identità non di poco conto. Se prima si parlava di guerra tra Israele ed Hamas, dopo il lancio di centinaia di missili e droni verso Israele da parte dell’Iran l’estensione della guerra è un dato di fatto. L’efficienza mostrata dallo scudo difensivo israeliano (Iron Dome), aiutato dall’aviazione americana e britannica ad intercettare quasi tutti i missili e droni prima del loro arrivo su Israele, aveva illuso che Israele potesse ascoltare il suggerimento di Biden ed accontentarsi della grande manifestazione di superiorità difensiva, rinunciando all’escalation di una ulteriore risposta.

Questo hanno pensato ieri i mercati europei e, dopo la brutta seduta di venerdì si sono lanciati verso un rimbalzo tanto ampio quanto frettoloso. Eurostoxx50, che sintetizza l’azionario europeo, ha aperto in gap rialzista ed è salito per oltre metà seduta, fino quasi alle ore 15, arrivando a segnare un rialzo di oltre +1,6%. Si è così riportato a contatto con la media a 20 sedute, che aveva violato al ribasso il 9 aprile, fermandosi ad aspettare Wall Street.

L’apertura USA sembrava accompagnare l’ottimismo europeo, grazie alla ottima trimestrale di Goldman Sachs e nonostante il dato USA delle 14,30, le vendite al dettaglio di marzo, abbia dato ulteriore prova della robustezza dei consumatori americani, salendo ben oltre le attese.

Però, subito dopo l’apertura, anche a Wall Street sono affiorate le perplessità sul futuro della politica monetaria. Il ragionamento è che da un po’ di giorni arrivano solo più dati economici che segnalano l’inflazione in ripresa e la triade PIL - consumi – mercato del lavoro molto robusti. Tutti argomenti che sembrano fatti apposta per aiutare i falchi FED a non tagliare presto i tassi. L’obbligazionario, perciò, ha continuato a perdere terreno, prezzando rendimenti sempre più alti, mentre i futures sui tassi FED hanno ridotto a un solo taglio certo la loro previsione da qui a fine anno, conservando solo più il 50% di possibilità che la FED ne faccia un secondo. D’altra parte, i tempi lunghi non sono favorevoli, perché in queste condizioni il taglio dovrebbe arrivare non prima di settembre, ma con la campagna elettorale in peno svolgimento c’è anche il rischio che Powell non voglia essere accusato da Trump di aiutare Biden e rinunci a tagliare prima delle elezioni presidenziali di novembre.

Così anche gli indici USA hanno rapidamente perso fiducia e, mentre arrivavano anticipazioni che Israele ha deciso di rispondere all’attacco iraniano, anche se non immediatamente, gli indici europei hanno perso per strada un punto di rialzo e ridimensionato la loro positività (Eurostoxx50 ha chiuso con +0,59%). Alla campanella di fine seduta di Wall Street sia SP500 (-1,2%) che il tecnologico Nasdaq100 (-1,65%) hanno portato a casa il secondo forte calo consecutivo, violato ampiamente la media mobile a 50 sedute, tornando a quote viste solo a febbraio. In poche sedute è stato bruciato tutto il rialzo del mese di marzo.

Occorre prendere atto che la correzione si è fatta seria e che l’ottimismo di chi pensava che anche in aprile avremmo visto solo lateralizzazioni, per preparare la ripartenza del rally trainato dalle trimestrali, ora ha lasciato spazio a grattate di testa che evidenziano sempre più preoccupazioni.

Oggi l’Europa azionaria dovrebbe scendere dalle nuvole e adeguarsi alla profondità della correzione americana, anche se in Eurozona si vede maggior resilienza nelle cadute e maggior prontezza di rimbalzo rispetto al contesto americano. Eurostoxx50 e gli indici europei hanno ancora la Media a 50 sedute che può fare da supporto. Gli indici USA invece l’hanno già persa e debbono entrambi ancora chiudere l’ampio gap prodotto dal rialzo del 22 febbraio. Perciò potrebbero ancora scendere. Del resto, non si vedono ancora segni di eccesso ribassista sui grafici giornalieri di SP500 e Nasdaq100. Credo comunque che l’area 4.950 di SP500 dovrebbe riuscire a contenere le vendite.

Intanto il VIX, l’indice della paura, ieri è tornato a quota 19, che non frequentava più dal 31 ottobre dello scorso anno. E l’oro, dopo la forte presa di beneficio di venerdì dai massimi di 2.449, ieri si è rimesso subito in marcia verso la vetta.

Tutto come da copione di una correzione seria.

____________________________________________________________________________________________________
Pierluigi Gerbino - P. Iva 02806030041
v. Torino 81 - 12048 Sommariva del Bosco (CN)

I contenuti, le analisi e le opinioni pubblicati in questo sito sono realizzati da Pierluigi Gerbino, che se ne assume la responsabilità a tutti gli effetti. Tutti i diritti di utilizzo, riproduzione e divulgazione sono riservati. Nessuna parte del sito potrà essere prelevata, trasmessa, tradotta, pubblicamente esposta, distribuita o incorporata in altre opere d'ingegno.

UN AIUTO PER LA TUA OPERATIVITA'

I nostri SERVIZI INFORMATIVI ti aiutano a guadagnare in borsa con un metodo chiaro, semplice, efficace e, soprattutto, replicabile!
 

GOLD, Report Quotidiano sul Mercato Azionario, fornisce ogni giorno ANALISI sui principai indici, analisi e INDICAZIONI operative sul AZIONI di ITALIA, USA e su ETF-ETC quotati.   Prova 1 mese GRATIS!

GAP, Report settimanale per investire con ottica di medio periodo su ETF-ETC e AZIONI di ITALIA  e USA  Prova 1 mese GRATIS!

In più avrai la possibilità di partecipare ai Webinar FOCUS mensili di approfondimento, riservati agli iscritti a GOLD e GAP.