I MERCATI SMALTISCONO L'EBBREZZA

16/11/2023 09:30

Il giorno che segue l’ebbrezza da eccesso di brindisi nel migliore dei casi lascia almeno un po’ di mal di testa, nei peggiori anche qualche altra complicazione. Così ieri non si poteva pensare che il brindisi continuasse. Infatti, i mercati si sono resi conto di avere messo il carro forse un po’ troppo davanti ai buoi. Scontare sui rendimenti obbligazionari quasi l’equivalente di un taglio dei tassi in un sol giorno pare un po’ eccessivo anche per il più inguaribile ottimista.

Sebbene ieri dagli USA siano arrivate altre conferme al calo dell’inflazione (questa volta sono stati i prezzi alla produzione di ottobre fornirle: -0,5% mensile contro aspettative di crescita di +0,1%) i mercati hanno preferito alzare il piede dall’acceleratore che martedì avevano schiacciato a manetta.

Forse le vendite al dettaglio di ottobre migliori delle attese hanno fatto pensare che i consumatori non hanno finito i soldi, forse è semplicemente emersa la constatazione di aver esagerato. Fatto sta che i rendimenti si sono ripresi una parte del calo impetuoso del giorno precedente, il dollaro ha recuperato qualcosa, l’oro si è fermato e l’azionario americano ha provato ad estendere ancora i festeggiamenti, ma ha rinunciato subito, accontentandosi di chiudere in lievissimo rialzo.

Solo l’azionario europeo, che il giorno prima ha mancato la parte finale del rialzo USA perché ha chiuso bottega prima, ieri ha esteso l’allungo ancora un po’, trainato dall’indice tedesco Dax (+0,86%). La media europea, espressa da Eurostoxx50 (+0,55%), ha così raggiunto con precisione il massimo di metà settembre e lì si è fermato, in attesa di osservare come Wall Street avrebbe smaltito la sbornia.

Possiamo allora sintetizzare che il “day after inflation” è passato senza scossoni di rilievo, con la sostanziale conferma della positività di breve periodo e la sana limatura di qualche esagerazione.

Può anche darsi che oggi il consolidamento prosegua e che magari, per digerirlo, ci voglia la parte restante della settimana. Però la direzione verso i massimi di luglio sembra tracciata e i vari indici sembrano in grado di tornarci entro la fine dell’anno.

Il più ardito di tutti, il Nasdaq100, per un pelo non ci è arrivato già ieri. Ad inizio seduta si è portato a pochi punti indice dal suo massimo di luglio. Poi si è svegliato dal sogno ed ha pensato che forse era meglio aspettare gli altri.