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LA REALTA' PESA, MA LE SPERANZE NON MUOIONO
11/09/2023 09:30

Si è chiusa con un rimbalzo europeo e un parziale flop americano una settimana che per parecchie sedute è stata pesante, soprattutto per gli indici europei.

Comunque, quasi tutti i principali indici azionari del “globo terracqueo” (copyright Giorgia Meloni) hanno concluso con un saldo settimanale negativo, che ha ridimensionato il rimbalzo della seconda metà di agosto. Uniche eccezioni positive Turchia e India.

Non si è trattato di cali pesanti. In genere sono stati contenuti al di sotto del -2%, con l’eccezione delle small cap americane, il cui indice Russell2000 ha fatto la pecora nera con -3,6%.

Hanno pesato nella prima parte della settimana le notizie dell’economia reale europea, dove molti indicatori rendono probabile, se non già nelle cose, la famigerata “stagflazione”, cioè il mix tra una recessione di entità non trascurabile, ed una inflazione elevata, che impedisce alla BCE di dare una mano all’economia reale e tagliare i tassi di interesse.

In USA, invece, anche se non sono mancati indicatori che segnalano il deterioramento dell’economia reale, le statistiche sono più ambigue e meno uniformi. Gli ottimisti riescono ancora a scommettere sull’atterraggio morbido e su una FED che presto arresti la salita dei tassi.

Perciò le vendite di chi non si fida della capacità delle società USA di reggere ad un rallentamento dell’economia vengono ancora assorbite con una certa facilità, sebbene le quotazioni di agosto abbiano portato molte società USA, specialmente le big del Nasdaq, a multipli P/E ben superiori alla media storica di 16, rivelando una evidente sopravvalutazione e la necessità che gli utili societari del  terzo trimestre, che si avvia alla conclusione, salgano ancora in modo significativo.

Adesso la fotografia del mercato azionario è diversa, a seconda che si guardi il grafico di Eurostoxx50, che rappresenta l’azionario europeo, oppure SP500, che rappresenta Wall Street.

Eurostoxx50 ha avuto una brutta settimana di cali continui, culminata con la scivolata finale di venerdì mattina, quando l’indice ha azzerato tutto il rimbalzo della seconda metà di agosto e ha nuovamente sfondato ampiamente la media mobile a 200 sedute, esattamente come il 18 agosto.

Allora il mercato riuscì a ribalzare nel corso della stessa seduta e lo stesso è capitato venerdì, quando, nel pomeriggio, puntando i piedi sul supporto fornito dal minimo del 18 agosto, nuovamente testato, l’indice è rimbalzato con una certa decisione ed ha recuperato tutto quanto perso al mattino, riuscendo a chiudere persino in rialzo.

Se la parte iniziale della seduta di venerdì ha fornito quella capitolazione che ancora mancava, rappresentata da cospicue vendite al meglio da parte di operatori che hanno gettato la spugna, il rimbalzo del pomeriggio potrebbe aver indicato che i venditori si sono al momento esauriti e che le mani forti sui minimi di agosto tornano a comprare.

Potrebbe essere la formazione di un “doppio minimo” da cui l’indice potrebbe tentare di ripartire?

Sì, ma a patto che oggi si veda una continuazione del rimbalzo e che il rialzo odierno venga fatto con buoni volumi.

A chi obietta che la situazione dell’economia reale europea consente poche illusioni di ritorno ai massimi di luglio, possiamo rispondere che un riavvicinamento sarebbe tuttavia possibile in seguito alla reazione di tipo emotivo che potrebbe essere avvenuta sul supporto, che riporti l’indice all’interno della lateralità lo ha compreso nella quasi totalità del tempo trascorso tra aprile e settembre, permettendogli di oscillare nuovamente nell’area di trading range compresa tra 4.200 e 4.420 punti. Perciò, magari non si fanno nuovi massimi storici, ma un po’ di rialzo sarebbe ancora possibile.

SP500 pare invece messo assai meglio dal punto di vista dinamico, poiché ha ritracciato neppure metà del rimbalzo di agosto ed è ancora enormemente al di sopra della sua media a 200 sedute.

La correzione di inizio settembre potrebbe anche essere l’onda 2 di un nuovo ciclo rialzista che punti a superare i massimi di luglio e completare il ritorno ai massimi storici del 4 gennaio 2022 a quota 4.818. Per tenere in vita questo scenario bisogna che non venga rotto il supporto di 4.356 e che il rialzo dei prossimi giorni riesca a riportarlo sopra il massimo del 1° settembre di 4.541.

Se ce la farà, l’obiettivo diventa il massimo storico.

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Pierluigi Gerbino - P. Iva 02806030041
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