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QUANDO FINIRA'?
08/09/2023 09:30

E’ proseguito anche ieri lo stillicidio di sedute negative in Europa e in USA. L’indice Eurostoxx50, che rappresenta il mercato azionario dell’intera Eurozona è arrivato a contarne ben 7 consecutive. Un po’ meno negativo è stato il contesto azionario americano, dove SP500 di sedute negative consecutive ne conta solo 3. Ma per vedere su questo indice un segno positivo, anche per poco tempo all’interno di una seduta, occorre andare indietro fino al primo settembre.

Capita di rado di vedere una serie nera come quella che campeggia sul grafico di Eurostoxx50. Però si è trattato di un movimento ribassista tutt’altro che violento. Nessuna delle 7 sedute di calo ha terminato con saldi negativi vicini al -1%. Pare trattarsi piuttosto di un ordinato ma continuo flusso di vendite prodotto dal logoramento delle illusioni che il mercato azionario possa proseguire al rialzo con l’economia in caduta e con l’inflazione che potrebbe rialzare la cresta, spingendo la BCE a proseguire con la politica monetaria aggressiva. Uno stillicidio che non ha ancora mostrato segni di definitiva capitolazione, anche perché la situazione dell’economia USA viene percepita migliore di quella europea e l’inflazione meno vischiosa in USA che in Europa. Questa percezione produce una maggior resilienza degli indici americani, che infatti si sono comportati assai meglio di quelli europei, e col loro esempio trattengono le mani dei venditori europei, che mostrano più attenzione per quel che capita in USA che in Europa.

Ieri si è avuto un esempio lampante di questa situazione. Il terzo calo mensile consecutivo della produzione industriale tedesca (quarto calo da marzo a luglio) ha confermato gli scenari recessivi già delineatisi nei giorni precedenti ed ha indotto ad una brutta apertura l’azionario tedesco, trascinando in gap ribassista un po’ tutti gli indici europei. Il tempo di recuperare il gap ed ecco alle 11 una seconda botta di realismo dalla stima del PIL Eurozona del secondo trimestre, cresciuto di un misero +0,1% trimestrale contro le attese di +0,3% degli analisti (chissà cosa arriverà a consuntivo del 3° trimestre…). Così gli indici di Eurozona sono stati rispediti sui minimi ed hanno atteso mesti i dati americani delle 14,30 sulla disoccupazione. Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione USA sono state inferiori alle attese, mostrando un mercato del lavoro ancora robusto. E’ allora partito il tentativo di interpretare come l’avrebbe presa la FED.

Dapprima è prevalso il pessimismo di chi immagina che la FED non sia soddisfatta di un mercato del lavoro troppo robusto. Così alle 15,30 anche Wall Street ha aperto in gap ribassista, anche per colpa di Apple, che è scesa in seguito alle restrizioni cinesi sull’uso dell’iPhone per motivi di sicurezza.

Ma pian piano qualche acquisto è tornato a farsi vedere, perché in USA continuano ad essere preponderanti le scommesse che la FED a settembre non alzerà i tassi.

Gli acquisti hanno prodotto un po’ dappertutto un rimbalzo degli indici azionari, che hanno potuto chiudere sempre in ribasso, ma ben al sopra dei minimi di seduta.

Eurostoxx50 ha sintetizzato la performance quotidiana dell’azionario europeo a -0,41%, mentre in USA ribassi non troppo diversi hanno mostrato SP500 (-0,32%) e Nasdaq100 (-0,73%).

La persistenza e la continuità del movimento ribassista, unito alla flebile ripresa della parte finale della seduta di ieri farebbero pensare che un rimbalzo tecnico potrebbe essere alla portata degli indici europei ed USA. Tuttavia, preciso che un rimbalzo tecnico non è un’inversione di tendenza e che le ampie correzioni, di solito, per terminare richiedono una capitolazione del mercato che faccia vendere gli indecisi ed esaurisca i venditori, facendo toccare il fondo all’indice. Né in Europa, né in USA, finora, si sono viste tracce di capitolazione.   

E’ possibile che un rimbalzo odierno attenui un po’ la inevitabile negatività di questa settimana, ma in tal caso non mi illuderei che il calo sia finito.

Se invece arrivasse oggi la capitolazione, con un ribasso che rimanga meglio impresso nella memoria, allora potremmo pensare al rimbalzo la prossima settimana.

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