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AGOSTO PARTE MALE. COLPA DI CHI?
07/08/2023 09:30

Dopo i fasti dei precedenti due mesi e mezzo, il mese di Agosto è partito piuttosto male per quasi tutti gli indici azionari e specialmente per quelli occidentali, che hanno vissuto la prima settimana del mese impegnati in ampie ed insistenti prese di beneficio.

L’ampiezza delle correzioni dipende dalla potenza degli impulsi che le precedono. Che l’impulso partito a metà maggio ed estesosi fino a fine luglio sia stato potente lo dimostra la serie delle 11 settimane in cui si è dispiegato. L’indice americano principale, SP500, ne ha collezionate ben nove rialziste e solo due ribassiste. Il tecnologico Nasdaq100 era partito al rialzo un paio di settimane prima e nella sua corsa di 13 settimane ne aveva realizzate 9 rialziste, ma con ben 4 di esse in grado di ottenere performance di almeno +3,5% settimanale. L’Europa nel periodo è stata certamente meno euforica, ma solo perché l’euforia l’aveva già esercitata con tre impulsi precedenti, tra ottobre e novembre 2022, tra gennaio e febbraio e tra metà marzo e metà aprile. Da maggio a luglio, trascinata da Wall Street, si è limitata, con il suo indice Eurostoxx50, che sintetizza l’azionario di Eurozona, a cozzare 5 volte contro l’area 4.400 dei massimi del 2021 ed a superarla ampiamente, di quasi 100 punti, proprio nelle tre sedute finali del mese di luglio.

Ma il cambio di mese ha riportato in Occidente il vento dell’incertezza, ed ha costretto nuovamente i mercati ad arrovellarsi sul futuro, dal momento che sono arrivate indicazioni piuttosto ambigue, forse non in grado di cambiare la direzione rialzista di medio termine, ma certo di disegnare una correzione di breve periodo da non sottovalutare, e di situarla all’inizio di un mese, agosto, che stagionalmente è tra i più difficili del calendario.

Così la prima settimana di agosto ha regalato storni abbastanza significativi ed insoliti per la memoria sempre piuttosto breve dei mercati: a Wall Street SP500 -2,27% e Nasdaq100 -3,02% (per entrambi la peggior settimana da metà marzo); in Europa Eurostoxx50 -2,94%, Dax tedesco -3,14% e performance settimanali simili anche per i due indici più forti dell’estate, il Ftsemib italiano (-3,10%) e Ibex spagnolo (-3,27%).

Sintetizzo le novità che hanno imposto ai mercati lo stop agostano.

- Una chiara debolezza congiunturale in Europa, evidenziata da deciso indebolimento degli indici PMI dell’eurozona, che segnalano la direzione recessiva delle economie reali, tanto da spaventare persino la BCE, pronta rimuovere gran parte degli accenti da falco dai documenti ufficiali e dalle parole di Lagarde che hanno spiegato l’ultimo rialzo dei tassi, al quale potrebbe seguire una pausa.

- Una manifestazione di robustezza dell’economia USA e del suo mercato del lavoro, che ha consentito al petrolio di rialzare parecchio la testa, dai 67 $ del 28 giugno a 82 di fine luglio (significa +22% in poco più di un mese!), con tutte le implicazioni e gli intoppi possibili sulla discesa dell’inflazione, che in agosto potrebbe fermarsi o addirittura invertire la marcia verso nuovi rialzi dei prezzi.

- Una manifestazione di sfiducia sulla credibilità finanziaria degli USA, arrivata dal downgrade di Fitch, che ha tolto la tripla A al debito sovrano americano portandolo al secondo scalino dell’affidabilità (AA+).

- L’inasprirsi dello scontro politico e della polarizzazione all’interno della società USA dopo l’incriminazione (triplice) di Trump per il tentativo di colpo di stato dell’Epifania 2021, che viene però ulteriormente premiato nei sondaggi e che nel ruolo di vittima pare sempre più convinto a vincere la corsa elettorale per riprendersi la Casa Bianca.

Che siano vere mine vaganti o solo pretesti per incassare i forti guadagni presentatisi sui listini nelle undici settimane precedenti, nel breve periodo non fa molta differenza.

Tecnicamente i grafici hanno rilevato segnali di inversione e tanto basta per far scattare stop loss a chi ha un’ottica di breve termine. Ora il resto del mese di agosto dovrà misurare quanto la discesa voglia andare ad intaccare il trend rialzista di medio periodo.

SP500 ha già percorso a ritroso dai massimi di luglio buona parte della strada che lo separa dalla trendline rialzista tracciata unendo il minimo di marzo e quello del 4 maggio. Una trendline che è stata testata più volte in maggio, ma che ha retto alle chiusure settimanali ed ha favorito il volo rialzista di giugno e luglio. Questa settimana passerà da area 4.460 e credo che dovrebbe essere nuovamente testata, come obiettivo minimo della correzione. In caso di rottura resta da chiudere un gap rialzista a 4.443, aperto il 12 luglio. Al di sotto c’è il supporto abbastanza forte a 4.385. Non penso che la settimana possa riservare maggior negatività.

Ovviamente un rimbalzo sulla trendline sarebbe il miglior viatico per arrivare tranquilli a Ferragosto.  

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