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L'ATTESA DELL'INFLAZIONE USA SPEGNE L'ENTUSIASMO
09/05/2023 09:15

La seduta di ieri, che veniva dopo il brillantissimo e generalizzato rialzo dei mercati azionari occidentali di venerdì, ha mostrato mercati completamente svuotati di quel sorprendente entusiasmo rialzista messo in mostra appena prima del weekend.

Non possiamo certo affermare che abbiano cambiato idea, ma la circospezione con cui hanno aperto la settimana fa pensare al rispetto, se non al timore, per i dati sull’inflazione americana di aprile, che arriveranno nel primo pomeriggio di domani.

Del resto, già ieri ho affermato che il rialzo di venerdì, almeno nelle dimensioni che ha assunto, tali di recuperare del tutto o quasi le sedute ribassiste precedenti, pareva scarsamente motivato da cambiamenti di rilievo sullo scenario economico. La robusta creazione di posti di lavoro USA in aprile, che hanno mostrato le stime ufficiali pubblicate venerdì scorso, da un lato allontana un po’ la recessione USA, ma dall’altro, rilevando una crescita salariale altrettanto persistente, alimenta la capacità di spesa dei consumatori USA e fornisce carburante monetario per la salita dei prezzi.

Per questo, dopo la gioia immediata per l’aspetto positivo sulla crescita, il weekend ha forse favorito una riflessione anche sull’aspetto meno positivo, legato alle spinte inflazionistiche che provengono dal mercato del lavoro.

Insomma, ieri non sono stati trovati motivi per cambiare idea, ma neppure per proseguire al rialzo col medesimo entusiasmo di venerdì.

Ne è uscita una seduta assai noiosa e con pochissima volatilità, dove ancora le banche hanno avuto benzina da bruciare, ma gli altri settori si sono sostanzialmente fermati ai box.

Così le variazioni degli indici, sebbene in prevalenza positive, sono state di entità minima, e assai vicine alla parità. Unica eccezione in Europa gli indici spagnolo e portoghese, con rialzi intorno a +0,7%. Per vedere un po’ di movimento si è dovuto cercare tra le materie prime, dove il petrolio ha proseguito il suo rimbalzo riportandosi al di sopra dei 73 $, quasi a contatto con la trendline discendente che lo ha guidato nella forte correzione primaverile, partita da oltre 83 $ il 13 aprile e che ha raggiunto l’apoteosi ribassista il 4 maggio con un minimo a 63,57 $.

Ma sull’azionario ieri non si è mossa foglia. Un comportamento che lascia ipotizzare che anche oggi non ci sarà molto da vedere oltre la noia.

I fuochi artificiali sono attesi per domani, alle 14,30.

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Pierluigi Gerbino - P. Iva 02806030041
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