Eurostoxx50 ha fatto la sua solita scivolata mattutina, per recepire la negatività arrivata il giorno prima da Wall Street, ma nel pomeriggio ha nuovamente recuperato quasi tutto, con chiusura in lievissimo ribasso (-0,18%). Il grafico di ieri sembra la fotocopia di quello del giorno prima. Ha comunque portato a 4 le sedute consecutive di ribasso. Storno più significativo per l’indice italiano FtseMib (-1,12%), che era il più carico di eccessi, spurgati con forti prese di beneficio sui bancari.
Wall Street ha aperto la seduta ancora sotto shock per il forte calo di martedì, raggiungendo dopo poco più di un’ora con l’indice SP500 il supporto chiave di area 3.800 punti, crocevia dove ieri transitavano la media mobile a 50 sedute e la trendline ribassista che unisce i massimi del 16 agosto e del 13 dicembre 2022, nonché 23 gennaio scorso. E, se non bastasse, anche la trendline rialzista che unisce il minimo del 13 ottobre e quelli fatti dal 22 dicembre al 6 gennaio scorsi.
È piuttosto naturale che su quel livello i cacciatori di debolezza, che il rialzo invernale dei mercati deve aver almeno in parte resuscitato, abbiano gettato sul tavolo le loro scommesse rialziste. Perciò la parte centrale della seduta ha visto un buon rimbalzo, in attesa di leggere alle ore 20 europee i verbali della riunione del FOMC della FED del 14 dicembre scorso.
Gli operatori attendevano con una certa ansia questa pubblicazione. Cosa che il buon senso non capirebbe, poiché rendere note le discussioni dei membri FED di oltre 2 mesi prima dovrebbe avere una utilità pari a zero, dato che in due mesi di acqua sotto i ponti, nonostante i mutamenti climatici e la siccità incombente, ne è passata parecchia. L’interesse per un dato apparentemente vecchissimo deriva dal fatto che i verbali sono in genere pubblicati così tardi perché vengono taroccati a puntino per riportare più che la fotografia del pensiero del banchiere centrale medio di allora, l’orientamento che si vuole fornire al mercato in attesa della riunione successiva.
I verbali non hanno mostrato tracce di ammorbidimento, ma hanno riferito l’opinione corale che sia appropriato un numero non piccolo di ulteriori rialzi dei tassi da 0,25%, con la convinzione che nella guerra contro l’inflazione, che la FED sta combattendo, è più pericoloso essere poco restrittivi che troppo.
Questo messaggio ha confermato che il rialzo dei rendimenti che l’obbligazionario ha attuato nei giorni scorsi è stato consono. Se i rialzi saranno di un solo scalino (25 punti base) il mercato si è portato comunque a stimare un livello terminale dei tassi ufficiali per la riunione di giugno di 75 punti base superiore all’attuale tasso ufficiale (4,75%). Il che significa rialzi a marzo, maggio e giugno. Poi è possibile una pausa estiva per valutare i risultati. Ma di ribassi nel 2023 nessuno ha il coraggio di parlare.
Del resto dall’economia USA ultimamente sono arrivati risultati piuttosto lusinghieri, che dimostrano una certa solidità ed alzano assai le probabilità che la recessione nel primo trimestre sia evitata.
L’indice CESI delle sorprese economiche di Citigroup si è velocemente arrampicato fino a quota 36. Ricordo che valori positivi significano che le sorprese positive superano quelle negative, e che erano 6 mesi che questo indice viaggiava in negativo.
Nel contesto da mondo rovesciato, che considera solo quel che farà la FED, robustezza economica e sorprese positive significano probabile continuazione dell’aggressività monetaria.
I mercati obbligazionari si sono adeguati più in fretta di quelli azionari a questo scenario. Quelli azionari in USA hanno iniziato a rassegnarsi solo da poche sedute (quelli europei forse devono ancora farlo). Perciò i verbali FED, che non hanno presentato notizie rassicuranti, hanno favorito altre prese di beneficio, che hanno riportato SP500 sulla via del ribasso fino a ritestare il supporto di 3.980, dove però gli acquisti hanno rifatto capolino, consentendo una chiusura di seduta a quota 3.991 (-0,16%), a metà strada tra il supporto ed il livello psicologico di quota 4.000. Meglio è andata al Nasdaq100, ultimamente più solido, che ha chiuso a +0,05%.
Oggi vedremo se la tenuta del supporto sarà in grado di convincere altri operatori a scommettere ancora su un rialzo azionario. Ne avremo una prima possibilità di verifica con il massimo della seduta di ieri, a 4.018. Se verrà superato otterremo un primo segnale di possibile rimbalzo. Altrimenti si rimarrà in mezzo al bosco, con possibilità che il supporto, se venisse attaccato di nuovo, magari ceda, spalancando la porta verso i 3.940 punti, dove passa la media mobile a 200 sedute.
I nostri SERVIZI INFORMATIVI ti aiutano a guadagnare in borsa con un metodo chiaro, semplice, efficace e, soprattutto, replicabile!
GOLD, Report Quotidiano sul Mercato Azionario, fornisce ogni giorno ANALISI sui principai indici, analisi e INDICAZIONI operative sul AZIONI di ITALIA, USA e su ETF-ETC quotati. Prova 1 mese GRATIS!
GAP, Report settimanale per investire con ottica di medio periodo su ETF-ETC e AZIONI di ITALIA e USA Prova 1 mese GRATIS!
In più avrai la possibilità di partecipare ai Webinar FOCUS mensili di approfondimento, riservati agli iscritti a GOLD e GAP.