Perciò la settimana, seguendo l’esempio dell’Asia, è iniziata in tono correttivo anche in Europa, dove gli indici azionari hanno evidenziato un lieve calo, nonostante il primo forte segnale di rallentamento dei prezzi alla produzione in Germania, passati su base annua dal +42,7% di settembre al +34,5% di ottobre. Sono sempre prezzi molto più alti di un anno fa, ma il dato mese su mese è senza dubbio una sorpresa incoraggiante poiché mostra un calo di -4,2% rispetto alle attese di +0,9%
Sull’indice Eurostoxx50 fanno sempre più da zavorra i forti eccessi rialzisti accumulati nelle sette settimane consecutive di rialzo, che hanno prodotto una condizione di ipercomprato sull’indice RSI(14) che dura da ben 10 sedute consecutive. Cominciano a vedersi anche i primi accenni di divergenze ribassiste, che di solito anticipano l’inversione di tendenza di breve periodo del movimento grafico.
Ad indurre maggior cautela negli operatori europei è stato anche il forte calo del prezzo del petrolio, franato di quasi 4 $ (da oltre 79$ a meno di 76) per voci di aumento della produzione da parte dell’OPEC. Il nervosismo petrolifero ha ammosciato anche Wall Street, dove SP500 è tornata in ribasso fino a testare nuovamente l’area 3.935, minimo della seduta di venerdì scorso. Intanto Eurostoxx50 ha chiuso la sua seduta in controllato ribasso (-0,40%), mentre si è visto un calo un po’ più significativo in Italia (-1,29%) a causa dello stacco dividendi di 8 grossi calibri del FtseMib.
L’Europa si è così persa la smentita ufficiale dell’OPEC sui rumors relativi al petrolio, arrivata subito dopo la sua chiusura, che ha riportato il prezzo del WTI Crude Oil in un attimo a 80 $. Il grafico giornaliero ha così disegnato uno spike che la dice lunga sul nervosismo che attanaglia i prezzi della principale risorsa energetica in questa fase, sballottata al rialzo dalle sanzioni alla Russia ed al ribasso dai timori sempre più palpabili di recessione globale in arrivo.
Il rimbalzo del petrolio non è comunque bastato a far tornare il sorriso a Wall Street, che ha visto SP500 chiudere in moderato ribasso (-0,39%), mentre la tecnologia anche ieri ha sofferto un po’ di più i toni bellicosi dei membri FED. Il Nasdaq100 ha segnato -1,01% ed è tornato a saggiare il livello del minimo della scorsa settimana, poco sopra 11.500. Quel che risalta è comunque il calo della volatilità, con il Vix sceso ai livelli del 26 agosto, nell’area dei 22 punti.
Guardando alla seduta odierna, non è detto che oggi capiti chissacché. Anche perché oggi non abbiamo dati significativi in arrivo. Anzi, la sensazione è che un po’ tutta questa settimana, almeno per gli USA, possa passare senza produrre spunti direzionali di grande rilievo e permetta al Vix di rilassarsi ancora un po’. Sarà una settimana corta ed anomala a Wall Street: oggi e domani in attesa della importante festività del Ringraziamento di giovedì; poi venerdì con la mente occupata dal Black Friday e le borse aperte solo mezza giornata.
Potrebbe arrivare qualche emozione solo domani, quando avremo una messe di dati di primaria importanza, tra cui spiccano i Verbali dell’ultimo FOMC, che saranno sviscerati dagli esegeti della FED per carpire ogni minimo indizio che aiuti a decodificare le intenzioni dei banchieri centrali americani sull’evoluzione futura della politica monetaria.
I nostri SERVIZI INFORMATIVI ti aiutano a guadagnare in borsa con un metodo chiaro, semplice, efficace e, soprattutto, replicabile!
GOLD, Report Quotidiano sul Mercato Azionario, fornisce ogni giorno ANALISI sui principai indici, analisi e INDICAZIONI operative sul AZIONI di ITALIA, USA e su ETF-ETC quotati. Prova 1 mese GRATIS!
GAP, Report settimanale per investire con ottica di medio periodo su ETF-ETC e AZIONI di ITALIA e USA Prova 1 mese GRATIS!
In più avrai la possibilità di partecipare ai Webinar di approfondimento FOCUS (almeno 2 al mese) riservati agli iscritti a GOLD e GAP.