Dal 2000 aiutiamo a
fare trading con metodo,
con newsletter e corsi
in tutta Italia.
GRATIS per te Le Newsletter I Corsi
 

SI SGONFIANO LE ILLUSIONI
22/10/2020 09:15

Molte volte abbiamo scritto che l’euforia annebbia la vista e consente all’avidità di scommettere su eventi che il buon senso dovrebbe invece ritenere improbabili.

Uno di questi è l’accordo bipartisan per concedere un maxi-piano di sostegno per impedire il fallimento di migliaia di piccole attività imprenditoriali e fornire un ulteriore sussidio straordinario ai 12 milioni di americani che hanno perso il posto di lavoro a causa del lockdown di marzo ed aprile e nei mesi successivi non ne hanno trovato un altro.

Si tratta di una misura che ideologicamente sta nelle corde del partito democratico, che ha tra i suoi principi di fondo l’attenuazione delle disuguagliane e la lotta alla povertà di massa.

Non piace invece all’ortodossia repubblicana che si ispira la liberismo economico, che ne rifugge gli elementi “socialisti” e si preoccupa degli effetti di innalzamento del debito e della necessità di finanziarlo con aumenti futuri di tasse a danno delle classi più ricche.

Perciò è naturale che i democratici, fino a prima del rapido flirt di Trump col Coronavirus, ne abbiano fatto un loro cavallo di battaglia anche elettorale, chiedendo un maxi-Piano da 2.200 mld $, e che i repubblicani lo abbiano ostacolato, proponendo misure di assistenza molto meno imponenti (circa 500 mld $) e soprattutto senza alzare le tasse.

Le defaillance sanitarie, sia quella personale di Trump, che quella nazionale, con l’evidente e preoccupante crescita dei contagi di quella che possiamo ormai classificare come la terza ondata dell’epidemia da Covid-19, dopo quelle che hanno avuto i loro picchi in primavera ed in estate, hanno però spinto Trump ad un bluff da giocatore di poker.

Subito dopo aver aggressivamente ordinato ai repubblicani di abbandonare le trattative stancamente  ferme su posizioni lontane, deve aver capito che questa mossa non gli avrebbe giovato e in men che non si dica, come ha già fatto altre volte in questi anni di turbolento mandato presidenziale, ha rivoltato completamente la frittata, proponendo ai democratici la sostanziale accettazione del loro piano, a patto che la ratifica avvenisse prima delle elezioni. Con questa mossa voleva rubare alla propaganda democratica il merito degli aiuti e sventolarlo nei comizi del rush finale per carpire qualche voto agli elettori dem e colmare il divario, che lo separa da Biden nei sondaggi elettorali, che negli ultimi giorni sembra essersi ridotto.

In questo modo ha ancora una volta giocato con l’ideologia politica del suo partito, smentito gran parte dei membri repubblicani più ortodossi e scompigliato le carte dell’avversario democratico, che si è diviso al suo interno tra chi vedeva un pericolo nell’accordarsi con Trump e chi invece puntava sul risultato politico immediato a favore della popolazione.

I mercati, che quando sentono parlare di nuovo debito capiscono subito che a finanziarlo arriverà la FED e perciò l’allagamento monetario continuerà con rinnovato vigore, hanno per diversi giorni cercato di cullarsi nell’illusione che l’intento di Trump fosse coronato da successo e con questa speranza sono rimasti a galla, ignorando i molti segnali di preoccupazione che vengono dallo scenario elettorale, di nuovo piuttosto incerto ed aperto a contestazioni,  e da quello dell’economia globale, che sta subendo un nuovo rallentamento per la recrudescenza del virus in tutto il mondo, ma soprattutto nei paesi più sviluppati, con continui inasprimenti di misure di contenimento da parte dei governi, che frenano la ripresa e la rendono traballante.

L’illusione del mercato è durata ancora per gran parte della seduta di ieri e si è basata su dichiarazioni di ottimismo della portavoce democratica Pelosi sulla possibilità di raggiungere l’accordo ancora in tempo utile. Ma fanno da contraltare le dichiarazioni del portavoce repubblicano McConnell, che ha affermato che intanto al Senato si voterà un mini-piano da 500 mld presentato dai Repubblicani e non garantisce che ci siano i voti per le “carriole di denaro per gli Stati” che vogliono i democratici.

Su queste basi si è capito che l’ottimismo della Pelosi è di maniera, perché tende a dimostrare la volontà dei democratici di accordarsi per un Piano che dovrebbe essere bocciato dai Repubblicani. In modo da scaricare su di loro la colpa.

Intanto però è passata un’altra giornata e la possibilità di accordo ratificato prima del voto sono ormai a zero, come il buon senso portava a pensare da qualche giorno.

Inoltre la sensazione è che Trump con questi comportamenti da giocatore d’azzardo stia recuperando e si appresti a giocare carte pesanti sulla reputazione del figlio di Biden. E’ qualche giorno che circolano notizie di un hard disk di Biden su cui ci sarebbero le prove dei suoi traffici in Ucraina, mentre si vocifera che oltre a queste ci siano anche video e chat su presunte attività pedofile.

La macchina del fango è in piena azione e si alimenta di notizie diffuse ad arte da hacker russi ed iraniani per condizionare il voto. Non c’è più tempo per approvare gli aiuti ma c’è ancora il tempo per scandali in grado di condizionare chi non ha ancora votato per posta. Tutto congiura per un arrivo al fotofinish e seguente strascico di polemiche, riconteggi e ricorsi, che tireranno in lungo l’ufficializzazione dei risultati.

Esattamente l’ipotesi che ai mercati non piace.

Ecco perché nel finale gli indici USA si sono riportati in territorio lievemente negativo e sui minimi di seduta. Quelli europei li avevano già anticipati con perdite assai più pesanti: Eurostoxx50 -1,46%, Dax -1,41% e FtseMib -2,03%. Oggi sono destinati a testare i minimi della scorsa settimana e, se li romperanno, l’impostazione ribassista di breve verrà ancora confermata, così come in USA nuovi cali confermeranno la presenza dell’onda C impulsiva e ribassista, diretta a testare i minimi di settembre.

____________________________________________________________________________________________________
Pierluigi Gerbino - P. Iva 02806030041
v. Torino 81 - 12048 Sommariva del Bosco (CN)

I contenuti, le analisi e le opinioni pubblicati in questo sito sono realizzati da Pierluigi Gerbino, che se ne assume la responsabilità a tutti gli effetti. Tutti i diritti di utilizzo, riproduzione e divulgazione sono riservati. Nessuna parte del sito potrà essere prelevata, trasmessa, tradotta, pubblicamente esposta, distribuita o incorporata in altre opere d'ingegno.

UN AIUTO PER LA TUA OPERATIVITA'

I nostri SERVIZI INFORMATIVI ti aiutano a guadagnare in borsa con un metodo chiaro, semplice, efficace e, soprattutto, replicabile!
 

GOLD, Report Quotidiano sul Mercato Azionario, fornisce ogni giorno ANALISI sui principai indici, analisi e INDICAZIONI operative sul AZIONI di ITALIA, USA e su ETF-ETC quotati.   Prova 1 mese GRATIS!

GAP, Report settimanale per investire con ottica di medio periodo su ETF-ETC e AZIONI di ITALIA  e USA  Prova 1 mese GRATIS!

In più avrai la possibilità di partecipare ai Webinar FOCUS mensili di approfondimento, riservati agli iscritti a GOLD e GAP.