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CHE PESCI PIGLIARE?
23/06/2020 09:00

L’inizio dell’ultima settimana di giugno e prima seduta dopo le scadenze tecniche non ha fornito grandi indicazioni sull’intenzione dei mercati, che non trovano sufficienti motivi né per estendere la correzione dai livelli espressi dagli indici americani ad inizio mese, privi di legame con la realtà economica, né per proseguire il rialzo con un nuovo impulso di euforia basato sulla certezza che Trump farà ancora regali fiscali agli americani per comprarsi a debito (pubblico) la rielezione presidenziale, e che la FED monetizzerà per intero il nuovo imponente deficit con il suo QE.

Sono i contagi in forte crescita in Brasile e nella maggioranza degli stati americani a preoccupare, e forse ancor più il fatto che l’amministrazione Trump non stia facendo nulla per prevenire quella che potrebbe a breve evolvere in una nuova emergenza globale. Del resto anche il Brasile lascia proliferare tranquillamente il virus, col risultato che in quel paese i casi accertati sono ormai 1,1 milione, con il record assoluto di casi realizzato venerdì (55.209 nuovi positivi in un solo giorno). Il comportamento criminale di Bolsonaro, che continua a negare l’evidenza, gli costerà probabilmente l’incriminazione quando verrà destituito e qualche tribunale avrà il coraggio di chiedergli conto delle decine di migliaia di morti che il suo negazionismo sta provocando.

La moda comunque sembra essere quella di negare e alleggerire le norme restrittive, sebbene il virus stia pascolando con accresciuta facilità nelle ultime settimane. Anche la Russia, nonostante i molti contagi, ha varato alleggerimenti alla mobilità e persino l’India, nel pieno della crescita esponenziale dei contagi, sta riaprendo l’economia. Che cos’hanno in comune questi 4 esempi di incosciente indifferenza verso la salute pubblica? Il fatto che i rispettivi Presidenti appartengano tutti alla destra sovranista o religiosa (India)? O forse il disprezzo nei confronti della scienza? O entrambi?

Questi comportamenti assai azzardati trattengono gli investitori, anche se il tono di fondo tende ad essere ancora molto fiducioso. Si percepisce ora più di qualche settimana fa il rischio di deragliamento per la ripresa con la trasformazione delle sue sembianze dalla lettera V alla lettera U. Ma la fiducia negli “assist” delle banche centrali e nelle marchette elettorali di Trump è ancora molta. Del resto la liquidità in mano agli investitori è molta ed è cresciuta parecchio con le misure di vaccinazione monetaria. Da qualche parte va pur piazzata.

Così ieri la giornata è stata abbastanza moscia sugli indici azionari europei, che hanno accusato perdite generalizzate, ma inferiori al punto percentuale. Il nostro Ftse-Mib ha anche dovuto scontare quasi mezzo punto di penalizzazione per lo stacco dei dividendi di una batteria di titoli, tra cui importanti utility, come Terna e Snam Gas.

Wall Street invece, dopo un’apertura di seduta debole, che ha portato l’indice SP500 a testare il bordo inferiore di un trading range che lo contiene da 5 sedute, ha mostrato che comunque i compratori, che intervengono sulle momentanee debolezze, ancora non mancano. Perciò il rimbalzo ha condotto l’indice a concludere positivamente la seduta e piazzarsi nuovamente al centro della scatola grafica che lo contiene dal 16 giugno.

Per scovare dove si sono rivolte con più entusiasmo le attenzioni degli investitori dobbiamo guardare ai cavalli vincenti, che si cerca di far correre a perdifiato, ed ai beni rifugio, che fanno da compensazione del rischio.

Ieri l’inossidabile Nasdaq100 ha collezionato un’altra seduta positiva (+1,22%) e si è riportato ad un soffio (25 punti) dai massimi storici del 10 giugno scorso, che sono a quota 10.155, con la possibilità oggi di provare l’ennesimo record.

Anche l’oro si è arrampicato a rialzo, portandosi a meno di 10 dollari di distanza dal massimo del 14 aprile scorso, che si trova a 1.789 $ e potrà anch’esso tentare oggi l’impresa dello sfondamento di un massimo che non è storico (quello sta a 1.933 ed è stato fatto a settembre 2011), ma pluriennale.

Sembra ancora prematuro attendersi oggi movimenti corali o un aumento significativo di volatilità e di direzionalità. Dobbiamo attendere che i mercati facciano le loro scelte per l’estate e decidano che pesci pigliare. Al momento ci stanno ancora pensando.

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