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Partita a Poker col morto
08/07/2015 07:43

Ci sono giorni, raramente, per fortuna, in cui arrivano notizie che ti danno l’impressione di essere su “Scherzi a parte”.
E’ quel che è successo ieri, dopo una mattinata passata dai mercati in trepidante e fiduciosa attesa (gli indici azionari sono stati positivi ed i rendimenti in calo per tutta la mattinata) della ripresa delle trattative tra l’eurozona ed il figliol prodigo greco. L’Eurogruppo, convocato per il pomeriggio, avrebbe dovuto esaminare la proposta presentata dal nuovo ministro delle finanze greco Tsakalotos, valutarla e poi trasmetterla ai leader per il mega-summit convocato in serata.
L’attesa era spasmodica, dato che per evitare la bancarotta il tempo stringe, le banche sono chiuse e senza liquidità e l’economia greca completamente bloccata.
Ebbene, intorno alle 15,30 le agenzie battono la notizia che il ministro greco si è presentato alla riunione senza nuove proposte, ma con la richiesta “orale” di avere 7 miliardi di prestito entro 48 ore, praticamente senza condizioni.
Non è certo il modo migliore per predisporre il consesso dei 18 ministri alla benevolenza nei confronti dei problemi greci. Infatti è scattata l’ira di tanti presenti, l’Eurogruppo si è chiuso con un nulla di fatto e riconvocato per oggi in teleconferenza, per esaminare documenti scritti, se verranno inviati.
I mercati hanno accusato il colpo inatteso, come un fulmine a ciel sereno.
Nessuno si aspettava che l’Eurogruppo risolvesse tutto in quattro e quattr’otto. Ma constatare che a perdere tempo sono proprio quelli con l’acqua alla gola, che per giunta hanno chiesto a voce un prestito immediato (entro 48 ore) di 7 miliardi senza dire che impegni sono disposti a prendere in cambio, pare oggettivamente sconcertante e non depone certo a favore della credibilità dei greci.
Di fronte a questa manifesta e sconcertante prova di irresponsabilità da parte del governo greco i mercati europei non hanno potuto far altro che cedere sotto una bordata di vendite, chiudendo pesantemente la seduta. Il Ftse-mib ha collezionato un altro -3%, sotto il peso del secondo tonfo dei bancari. Anche oggi è stato il peggior listino azionario d’Europa, dato che la Borsa di Atene è chiusa. Lo stesso Dax tedesco, che ieri aveva sfoggiato un’ottima tenuta, si è beccato un -2% e persino l’indice americano SP500 è scivolato fino a testare la media mobile a 200 sedute e quell’area di forte supporto compresa tra 2.040 e 2.050, che da febbraio ha rintuzzato tutte le scivolate del mercato azionario USA.
Prima del summit notturno dei leader sono partite allora le telefonate preoccupate di Obama, che non vuole scenari geopolitici da incubo in Europa, dopo che hanno cominciato a circolare nuovi rumors di offerte di aiuto alla Grecia da parte di quel volpone di Putin.
Al summit non si è potuto che constatare che la situazione è bloccata fino a quando la Grecia non presenterà un piano scritto e credibile di riforme. Questo è il diktat della Germania da cui dipende la concessione di qualunque finanziamento. E Merkel e Schaeuble hanno precisato che il piano non può contenere alcuna forma di ristrutturazione del debito. Infine è stato finalmente fissato in modo molto chiaro il limite di tempo limite di questa interminabile partita a poker: Domenica prossima. Tusk, il presidente UE, ha convocato un super vertice a 28, invitando anche i paesi non euro. In quella sede verrà ratificato l’accordo con la Grecia o dato il via al Grexit, deliberando le procedure di sganciamento dall’euro e gli aiuti umanitari alla popolazione greca.
Draghi ha assicurato che fino a domenica le banche greche verranno mantenute a galla.
Siamo alla mano finale di questa che potrebbe diventare la classica “partita a poker col morto”. Ed i morti potrebbero essere tanti: il popolo greco, l’euro, e persino il futuro dell’Unione Europea.
Tsipras finora è riuscito a rimanere in gioco senza mai scoprire le carte. Non lo ha fatto neppure ieri. Ha persino usato il suo popolo in una inconcludente strategia dilatoria che mira ad intenerire i tedeschi mostrando al mondo le sofferenze dei greci.
Una strategia fallimentare, che non ha smosso la fermezza della Merkel, sempre più Regina incontrastata d’Europa. Ora la partita volge al termine e le carte nei prossimi giorni dovranno essere messe in tavola. Questa volta si ha l’impressione che domenica avremo veramente il game over.
Non so come andrà a finire. Mi limito ad alcune constatazioni conclusive:
- Ormai le due opzioni (dentro o fuori) sono apertamente sul tavolo europeo con pari dignità e nessuno tra i leader europei esclude più nulla.
- La palla è ai greci. Far passare il tempo senza muoversi, come hanno fatto finora, porterà inevitabilmente al Grexit, che non è l’esito che il popolo greco vuole.
- Il fatto che la nostra Borsa sia stata così sensibile ai cali nei primi due giorni della settimana smentisce chiaramente tutte le melliflue dichiarazioni dei politici nostrani che ritengono il nostro paese invulnerabile all’eventuale Grexit. Peraltro lo stesso FMI ieri ha ammesso la possibilità di contagio all’Italia.
- L’indice americano SP500, dopo lo sbandamento iniziale, ha testato con successo il supporto ed è rimbalzata vigorosamente, chiudendo in buon rialzo a 2.081 e recuperando circa l’1,5% dai minimi. Segno forse che la fiducia non è venuta meno. Per contro stamane le borse asiatiche sono tutte piuttosto pesanti. Sui mercati c’è da scommettere che la volatilità la farà da padrona per il resto della settimana.

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