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Il crollo del rating di Tsipras
02/07/2015 08:24

Come era ampiamente prevedibile, le borse hanno anche ieri oscillato seguendo le convulsioni delle trattative a tempo scaduto, che sono proseguite per gran parte della giornata, prima che la Merkel mettesse la parola fine alla manfrina, chiudendo ad ogni trattativa prima del referendum greco.
Mentre le agenzie di rating, preso atto del mancato rimborso della rata al FMI, hanno burocraticamente declassato la Grecia al livello CC, con la dicitura che in italiano possiamo tradurre in “insolvenza parziale”, le ultime mosse affannate e confuse hanno definitivamente azzerato il rating personale di Tsipras. Dopo aver convocato il referendum affrettatamente ed a trattative non concluse, determinandone la fine prematura, ieri ha inviato una lettera all’Eurogruppo in cui ha sostanzialmente proposto l’accettazione del piano della Troika con poche marginali modifiche. Un segno evidente di panico, poiché accettare ora quel che ha rifiutato pochi giorni fa, segnala che il caos, che la chiusura delle banche sta creando in Grecia, lo ha colto di sorpresa, come deve averlo sorpreso la constatazione che molti greci gli stanno togliendo la fiducia e sono pronti a votare sì pur di rivedere i propri soldi. Ma è anche una chiara dimostrazione di sprovvedutezza politica, perché significa che il personaggio non aveva allora la minima idea delle conseguenze della sua scelta di rompere le trattative ed indire il referendum.
Questa caduta di rating di Tsipras ha immediatamente ringalluzzito gli avvoltoi tedeschi, che hanno deciso di battere il ferro mentre è caldo e tentare la prova di forza per sbarazzarsi definitivamente dell’ingombrante ed inaffidabile interlocutore. La Merkel ha così aderito ufficialmente alla tattica di Schaeuble di non concedere nulla ai greci, anche a costo di una Grexit. Pertanto Tsipras si è visto chiudere la porta delle trattative fino a referendum concluso.
A Tsipras non è rimasto che l’agitarsi scomposto nell’ennesimo giro di valzer ed in serata ha poi invitato i greci a votare no, con la bizzarra motivazione che il no avrebbe sostenuto il governo a riprendere le trattative da posizioni di forza. L’ennesimo bluff da giocatore d’azzardo che i greci capiscono sempre meno.
E’ il muro contro muro, fino al referendum su una proposta europea che non c’è più, e che in realtà è un voto su Tsipras. Se vincerà il sì la coppia di pokeristi Tsipras-Varoufakis dovrebbero trarne le conseguenze e togliersi dai piedi, il governo dovrebbe dimettersi ed aprire la strada alla rapida formazione di un governo di unità nazionale che gestirà la resa alla Troika e la permanenza della Grecia nell’euro con la cresta bassa.
Renzi, che è un ragazzo sveglio, ha già capito come andrà a finire ed è corso ieri ad omaggiare la Merkel e, lanciando una sfilza di battute anti-greche, si è posizionato come lo studente lecchino che elenca i suoi buoni propositi farciti con mielosi complimenti alla maestra, per entrare nelle sue grazie. Infatti la Merkel ha risposto regalando anche a lui la famosa frase “mi compiaccio per le vostre misure impressionanti” che già aveva elargito a Monti.
Anche i mercati, che sono svegli almeno quanto Renzi, si sono subito buttati a scommettere sulla sconfitta di Tsipras al referendum, salendo in modo significativo. Hanno chiuso largamente positive tutte le borse europee ed anche quelle americane sono rimbalzate significativamente e sono calati anche gli spread obbligazionari.
Il recupero potrà proseguire anche oggi, specialmente se i sondaggi confermeranno che la maggioranza dei greci è disposta a votare sì perché impaurita del caos e disposta a tutto pur di rivedere l’apertura delle banche. Certo, se dovesse vincere il no, la conseguenza sarebbe il disastro del Grexit ed allora sarebbero dolori per tutti. Ma i mercati ora scommettono sul sì e se si avverasse lo scenario festeggerebbero ulteriormente la ripresa immediata dei negoziati e la resa dei greci senza condizioni.
Il tallone tedesco tornerà a premere sul collo della Grecia e di tutti quegli altri paesi che accarezzassero l’idea di ribellarsi, come hanno pensato di fare i greci 6 mesi fa.
Punirne uno per educarne 100. Questo vogliono i mercati.

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