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Accordo in vista. Ma prima ancora penitenza.
23/06/2015 11:05

Doveva essere la giornata dell’accordo tra la Grecia ed i creditori, almeno secondo le previsioni dei mercati finanziari, che già sul finire della scorsa settimana e poi ieri, con enorme potenza di fuoco speculativo, per tutta la giornata hanno insistentemente scommesso sul lieto fine.
Ma ancora una volta ha prevalso il rinvio, motivato dallo scarso tempo a disposizione per verificare nel dettaglio il nuovo piano greco. Una motivazione ridicola che cela la vera intenzione dei tecnici della Troika di spillare sangue dal popolo greco fino all’ultimo e di ostacolare un accordo che politicamente non ha alternative che abbiano per l’Ubione Europea conseguenze migliori dell’accordo stesso.
E’ una ripicca degli euro-burocrati contro il popolo greco, reo di lesa maestà nei confronti della Troika, e per questo dovrà essere umiliato fino all’ultimo minuto con continue richieste di ritocchi, anche se il grosso delle richieste spietate della Troika è stato ingoiato dal governo di Tsipras, dall’avanzo primario alle nuove tasse, e persino la riforma delle pensioni. Non mi stupirei se il giovane leader greco dovesse politicamente pagare molto caro il suo volo di Icaro per liberare il i greci dal cappio dell’austerità mitteleuropea.
A dire il vero non sono solo i tecnici ad ostacolare l’accordo, ma anche il nazionalismo dei forti (i paesi del nord europa, che ormai sono più tedeschi della Merkel) ed il cannibalismo dei deboli (Spagna e Portogallo, che non vogliono concedere ai greci quel che a loro non è stato concesso).
Questa trattativa è stata la sagra degli egoismi nazionali, e rivaleggia con l’altrettanto cieca trattativa sui migranti. Due esempi lampanti di quali potenti e distruttivi virus abbiano attecchito nel corpaccione della vecchia Europa.
Ma i protagonisti della manfrina negoziale sono certamente i “tecnici” della Troika. Personaggi oscuri, eletti da nessuno, nominati non si sa bene da chi, di cui nessuno mai conosce neppure i nomi, ma che trattano a nome dell’Unione Europea . Giovanotti usciti dalle scuole delle banche centrali o dalle rinomate università americane o inglesi, educati ad applicare meccanicamente, come all’università facevano le simulazioni al computer, i principi delle riforme strutturali ai paesi strangolati dell’eccesso di debito e dai tassi di interesse alle stelle. Cinici tecnocrati che non hanno mai incontrato gli effetti dei loro piani di risanamento, cioè le persone a cui le loro pretese hanno sottratto il posto di lavoro, i suicidi per colpa dell’austerità (sono migliaia in Grecia), i pensionati che con 750 euro di pensione mantengono se stessi, i figli che hanno perso il lavoro ed i nipoti che debbono mangiare ed andare a scuola ogni giorno.
Questi permalosi e presuntuosi apprendisti stregoni, che sputano sentenze sui dettagli tecnici delle proposte di accordo che passano sotto i loro occhi, hanno un potere smisurato. Quello di sabotare ogni cosa che non combaci con le loro teorie, dato che tutto passa tra le loro mani prima di essere poi sommariamente riassunto ai ministri, che lo ratificano senza neppure conoscere i dettagli. Forse perché sono ritenuti incapaci di comprenderli. E’ il trionfo della “buro-garchia”, come potremmo definire questa oligarchia dei burocrati.
La responsabilità di aver portato le trattative fino allo scadere del tempo utile sta tutta nella loro sadica pretesa che tutto quel che hanno chiesto a febbraio venga accettato, umiliando chi ha osato dire no all’austerità che loro sono così bravi ad imporre agli altri.
Ora che hanno capito che il gioco sta finendo anche per loro, poiché forse anche la Merkel ha capito che non è pensabile che si vada a sbattere per un dettaglio mancante, la loro ultima carta da giocare è vendere cara la pelle del tecnicismo, portando allo stremo la trattativa per ottenere il massimo del sacrificio possibile alla controparte. Una sorta di cinico gioco del gatto burocrate col topo greco, ormai intrappolato all’angolo.
Allora avremo ancora altri vertici, fino a fine settimana. L’accordo sarà poi stilato. I mercati, con il poderoso rialzo di ieri, non hanno il minimo dubbio. Ma tutto avverrà con la massima punizione possibile per i greci. E sarà un accordo minimale, che si limiterà a tenere in vita la Grecia fino a settembre con l’erogazione dei fatidici 7,2 miliardi di aiuti, promessi e poi sospesi fino alla fine del “negoziato”.
Le cose sostanziali per risolvere la questione in modo un po’ più serio, cioè il taglio del debito greco ed un nuovo programma di aiuti da 40 miliardi per i prossimi 2 anni, che i greci hanno chiesto come parte integrante dell’accordo, sono stati cancellati con un tratto di penna e rinviati a future discussioni. Così i giovanotti della Troika hanno creato qualche posto di lavoro per i prossimi mesi: il loro. Perché se qualcuno pensa che a fine settimana sarà tutto risolto, farà bene a togliersi le illusioni. La litania di riunioni, eurogruppi, vertici riprenderà quasi subito (dalla prossima settimana la Troika farà le “meritate” vacanze) ed i vampireschi buro-garchi si rimetteranno a succhiare il sangue dei greci, che è l’unica cosa che sanno fare bene.
Eppure c’è ancora qualcuno che non capisce perché l’Europa sembri destinata al suicidio. Oppure ad essere sommersa da un colossale sbadiglio.

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