Poche novita' in attesa delle trimestrali
14/04/2015 08:22
La settimana è iniziata senza troppe novità. Non è una novità la corsa della Cina, sia nella versione Shanghai che in quella Hong Kong, che ha prodseguito anche ieri un rally spasmodico, che pare inarrestabile. Non è una novità, ma ormai una regola, in questo mondo finanziario sempre più rovesciato e plagiato dall’opera delle banche centrali, che la salita sia avvenuta in concomitanza di dati economici che rivelano un’economia reale cinese sempre più affaticata e spenta.
Non è una novità la prosecuzione del rally anche in Europa, con maggior compostezza che in Cina, e ieri con l’eccezione dell’indice Dax, che, dopo la corsa di venerdì, si è preso una giornata di pausa.
E’ evidente che tutti i rally prima o poi arrivano alla fine, ma i mercati danno finora l’impressione di saper digerire in fretta anche le eventuali prese di beneficio che dovessero affacciarsi fin da oggi.
Non è una novità nemmeno la debolezza del cambio euro-dollaro, che si sta dirigendo verso i minimi del 16 marzo scorso (1,0456) e nemmeno la voglia di rialzo del petrolio, che invece si riavvicina alla resistenza rappresentata dal bordo superiore del trading range a quota 54 dollari circa.
L’unica partita che resta molto incerta è quella dell’indice SP500, che ieri era chiamato a tentare la possibile rottura rialzista del triangolo che lo racchiude da inizio febbraio. L’area da superare è quella intorno a 2.110. Ebbene, dopo una vampata iniziale, che lo ha condotto a realizzare il massimo di giornata quasi a 2.108, SP500 ha messo la retromarcia ed ha chiuso in calo a 2.092 (-0,46%) e mostrato che gli entusiasmi, che qua e là nei commenti del week-end sembravano riaffacciarsi, erano perlomeno prematuri.
Le trimestrali finora presentate sono ancora assai poche e pare cosa saggia non anticipare i risultati che saranno comunicati dai big. Da loro numeri capiremo le condizioni dell’economia reale USA nel primo trimestre dell’anno e quanto sia lontano il momento del rialzo dei tassi da parte della FED.
Nel frattempo sulle resistenze si vende e sui supporti si compra, come si conviene quando non c’è trend.
Ed allora mettiamoci in attesa anche noi, ricordando che l’aumento della compressione contribuirà a dare forza al movimento direzionale, quando i mercati si saranno chiarite le idee.