Correzione lampo
14/02/2014 08:38
La pausa di riflessione delle borse è durata poco più dello spazio di un mattino.
Le borse europee ieri si sono un po’ spaventate ad inizio seduta per la pausa americana del giorno precedente e della brutta prestazione dell’indice giapponese. Hanno ceduto terreno per tutta la mattinata intensificando i cali all’uscita dei dati macroeconomici USA delle ore 14,30. I sussidi alla disoccupazione in lieve aumento ed oltre il previsto, ma soprattutto le vendite al dettaglio di gennaio, in calo oltre le stime con revisione al ribasso anche del dato di dicembre, hanno dimostrato, aggiungendosi a parecchi altri dati usciti nei giorni precedenti, che l’economia USA nell’ultimo mese del 2013 e nel primo del 2014 ha perso parecchio di quello smalto manifestato in estate ed in autunno, che ha convinto la FED ad iniziare il Tapering.
E’ un dato, e i prossimi mesi sono incaricati di dirci se si tratta di una pausa fisiologica di assestamento oppure se si tratta dell’inizio di un più significativo rallentamento.
Ieri i mercati europei sono sembrati assai più propensi alla interpretazione pessimistica di quelli americani. Infatti, dopo un piccolo scivolone iniziale, Wall Street è tornata a suonare la carica degli acquisti, snobbando i dati macro, e preferendo guardare a qualche buona trimestrale (Goodyear) e fantasticare sulla notizia di fusione tra Time Warner Cable e Comcast, che crea un gigante dei media e delle comunicazioni. In pochi minuti l’indice SP500 è tornato in positivo fino a chiudere la seduta in rialzo del +0,6% a quota 1.830. La carica americana ha preso per i capelli anche le borse europee e le ha costrette ad un maggior ottimismo. Gli indici migliori (ieri quello francese e quello tedesco) sono così tornati in ampio guadagno, mentre quelli meno brillanti, tra cui ieri figurava il nostro Ftse-Mib, hanno recuperato quasi tutto il calo. Se pensiamo che subito dopo le 14,30 il nostro indice era sceso fino a 19.814, perdendo il -1,64% rispetto alla chiusura del giorno prima, l’aver terminato la seduta in calo del -0,17% a quota 20.110 può essere considerato un successo.
Si ripropone pertanto per oggi, ultimo giorno della settimana, il tema del superamento dei massimi dell’anno. Tutti i principali indici li vedono oggi a portata di mano e potrebbero anche superarli, se trovassero la convinzione per assestare il pugno del K.O. all’orsacchiotto che da un mese si aggira sui mercati e nei giorni scorsi è già stato menato a dovere.
L’indice italiano dovrebbe snobbare completamente la crisi-lampo di governo e l’incoronazione di Renzi come nuovo capo indiscusso del popolo italiano. Sembra che anche la Borsa sia rimasta spiazzata e sorpresa dalla rapidità degli eventi e delle rottamazioni. In passato mai avevamo assistito ad una presa del potere così rapida e con un consenso così diffuso ed ammirato. In passato per diventare duce ci voleva una marcia su Roma. Ora sembra che basti arrivare a Palazzo Chigi con la Smart, preannunciati da un Tweet.