Festa d'Addio
02/10/2013 08:33
Quando si ha a che fare con il Cavaliere tutto può succedere e fino all’ultimo.
Però l’ipotesi che ieri sera si è decisamente imposta come la più probabile per segnare la giornata odierna ed il futuro del nostro paese è proprio quella più radicale: spaccatura del PDL e divorzio tra le due anime del partito. I falchi sembrano destinati ad affondare insieme al proprio padrone, mentre le colombe governative si aggrapperanno al vascello governativo e confermeranno la fiducia a Letta.
E’ presumibile che verrà ancora tentato di tutto per evitare la conta interna. Non mi sento di escludere che persino il caimano, messo alle strette, stamane decida di votare la fiducia per evitare l’affondamento della suo nuova-vecchia creatura Forza Italia, ma soprattutto per ritardare l’epilogo per lui fatale.
Tuttavia l’esultanza che ieri hanno mostrato i mercati, con in testa proprio il nostro indice FTSE-MIB, rimbalzato di oltre il 3%, sembra dare molto credito ad una rapida soluzione della crisi di Governo, con vittoria definitiva di Letta ed emarginazione altrettanto definitiva del Cavaliere dalla scena politica italiana futura.
Se così sarà le implicazioni sarebbero enormi per l’uscita del nostro paese dalla palude dell’instabilità ed anche per il destino del nostro listino di borsa. Sarebbero così grandi da meritare un approfondimento. Ma solo a giochi fatti, per evitare ragionamenti effimeri.
Per ora prendiamo atto delle aspettative dei mercati e verifichiamo, nella decisiva e campale giornata odierna, se veramente l’emancipazione dei servi più educati, guidati dal maggiordomo (ex?) Angiolino, verrà ratificata ufficialmente, aprendo il cantiere per la costruzione di un nuovo centro-destra, educato ed europeo, che piacerebbe persino alla famosa “culona” teutonica e mettendo Letta in condizione di far vedere di che pasta è fatto (perché per ora abbiamo visto solo rinvii).
Per Silvio si aprirebbero tra pochi giorni le porte dei servizi sociali e, tra qualche settimana, anche quelle del carcere, a far compagnia ai suoi vecchi amici Lavitola e Tarantini, che lo attendono astiosi da tempo. L’Italia potrà finalmente pensare al suo destino slegandolo da quello del miliardario, se ne avrà ancora il tempo e la capacità.