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Focus Macroeconomico
24/03/2007

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Non si può certo dire che i dati macroeconomici pubblicati nel mese di marzo siano stati molto rassicuranti per le sorti future del ciclo economico americano, da cui dipendono gli andamenti delle borse di tutto il mondo.
I dati negativi non sono mancati, a cominciare dalla revisione al ribasso del PIL, per proseguire con il forte calo degli ordini di beni durevoli e l’andamento assai moscio delle vendite al dettaglio di febbraio. In settimana anche il Superindice anticipatore di febbraio ha mostrato un deciso calo, dopo quello già segnalato a gennaio. Il settore edilizio, nell’occhio del ciclone perché ritenuto una delle possibili cause di deragliamento del sistema americano dal sentiero della crescita potenziale, non ha ancora mostrato quella stabilizzazione che tutti si attendevano. Infatti, se è vero che il numero dei nuovi cantieri residenziali e la vendita di case esistenti a febbraio hanno mostrato un rimbalzo rispetto al crollo del mese precedente, non così si è comportato il dato sui nuovi permessi di costruzione, che è ancora calato e getta una certa apprensione sull’andamento del settore nei prossimi mesi.
Le recenti notizie di gravi crisi di alcune finanziarie specializzate nell’erogazione di mutui “subprime” alimenta poi una certa preoccupazione circa le perdite che dai loro eventuali fallimenti potrebbero venire per le principali banche, molte delle quali controllano o rifinanziano queste società finanziarie.
Eppure sul mercato azionario si è realizzato un rally assai significativo, che ha portato gli indici a recuperare oltre i 2/3 del pesante calo.
La motivazione è interamente da attribuire al rassicurante comunicato che ha accompagnatola decisione del FOMC di lasciare i tassi ufficiali ancora fermi al 5,25%.
La Federal Reserve ha infatti confermato le precedenti valutazioni congiunturali, prevedendo ancora una crescita dell’economia per i prossimi trimestri “ad un ritmo moderato”, ed ignorando così le indicazioni di debolezza che i dati macro di febbraio ci hanno consegnato.
Anzi, i responsabili della politica monetaria americana hanno affermato di essere casomai preoccupati per l’inflazione, che potrebbe non moderarsi come invece ci si attende.
Con queste affermazioni Bernanke ha sostanzialmente chiuso la porta in faccia alle prospettive delineate dal suo predecessore Greenspan in alcune conferenze nelle ultime settimane, che ha parlato invece di una possibilità di recessione a fine anno valutandola intorno al 30% di probabilità.
Se a Greenspan fu addebitata una notevole parte di responsabilità per il recente crollo di fine febbraio, mi sembra logico ora attribuire a Bernanke il merito di aver risollevato le sorti dei mercati con una iniezione di fiducia. 1-1 e palla al centro.
In realtà quel che emerge per ora dai dati è la estrema incertezza sul futuro dell’economia USA e la sostanziale apertura di tutti i possibili scenari, dall’atterraggio morbido a quello assai più duro che un avvitamento della situazione nell’edilizia e le conseguenti ripercussioni sul settore bancario e finanziario USA potrebbero causare. E’ presto per trarre conclusioni, per cui i mercati reagiscono in base al loro sentiment prevalente in questo momento. Dopo 4 anni di rialzo l’inerzia del mercato è tendente ad ulterore crescita, per cui si esaltano le indicazioni ottimistiche ed ogni correzione viene presa come occasione di acquisto. Almeno fino a quando le indicazioni non saranno maggiormente univoche.
La settimana prossima ci riserva qualche dato abbastanza importante: quelli sulla Fiducia dei Consumatori (martedì e venerdì), gli ordinativi di beni durevoli (mercoledì) e l’indice PMI Chicago (venerdì). Il loquace Bernanke parlerà per ben due volte (mercoledì e venerdì), con inevitabili effetti sui mercati.
 
 
MARKET MOVERS dal 26 Marzo al 30 Marzo 2007
Giorno
Ora
Dove
Evento
Preced.
Previs.
Commento
Lun. 26
16,00
USA
Vendita nuove case febbraio
0,937 mln
0,993 mln
 
 
 
 
Comunicazioni societarie: Fondiaria-Sai
Mar. 27
 
GER
Prezzi al Consumo (lander) marzo a/a
+1,6%
+1,8%
 
 
10,00
GER
IFO marzo
107
106,5
 
 
16,00
USA
Fiducia dei consumatori CB marzo
112,5
109,0
Positivo se supera previsioni
 
 
 
Comunicazioni societarie: Finmeccanica, Enel
Mer. 28
10,00
EUR
Quantità di moneta M3 febbr.
9,8 %
9,8 %
 
 
13,00
USA
Richieste settim. Mutui MBA
-2,7 %
 
 
 
14,30
USA
Ordini beni durevoli febbr. m/m
-7,8 %
 +3,00 %
Negativo se inferiore a previsioni
 
15,30
USA
Audizione di Bernanke al Consiglio Economico
 
 
Muove i mercati
 
 
USA
Riserve petrolio settim. barili
329,3 mln.
 
 
 
 
 
Comunicazioni societarie: Saipem, Mondadori, Autostrade, BPI, Mediolanum
Gio. 29
8,00
GER
Vendite al dettaglio febb. m/m
-5,1%
+1%
 
 
10,00
GER
Variazione disoccupati marzo
-79.000
-43.000
 
 
14,30
USA
PIL 4° trim. 06 (def.)
+2,2%
+2,2%
Positiva una revisione al rialzo
 
14,30
USA
Sussidi disoccupazione settim.
316.000
320.000
 
 
14,30
USA
Deflatore consumi 4° trim. 06
+1,9 %
+1,9 %
 
 
 
 
Comunicazioni societarie: Buzzi Unicem
Ven. 30
1,30
JAP
Inflazione febbraio a/a
0,0 %
-0,10 %
 
 
1,30
JAP
Consumi familiari a/a
+0,60 %
+0,50 %
 
 
1,30
JAP
Tasso di disoccupazione
4,0 %
4,0 %
 
 
1,50
JAP
Produzione Industriale m/m
-1,70 %
-0,80 %
 
 
11,00
EUR
Ind.Fiducia Economica marzo
109,7
109,5
 
 
11,00
EUR
Prezzi al consumo (flash) marzo a/a
+1,80 %
+1,90 %
 
 
14,30
USA
Spesa per consumi feb. m/m
+0,5 %
+0,30 %
 
 
14,30
USA
Redditi familiari febbr. m/m
+1,0
+0,30
 
 
15,45
USA
PMI (Chicago) marzo
47,9
49,6
Positivo se supera 50
 
16,00
USA
Spesa in costruzioni febbr.
-0,8 %
-0,7 %
 
 
16,00
USA
Fiducia famiglie (Michigan) marzo
91,3
89
Positivo se supera previsioni
 
18,00
USA
Discorso di Bernanke
 
 
Muove i mercati
Legenda: In neretto i dati più importanti; a/a= anno su anno;   m/m= mese su mese; t/t= trimestre su trimestre; t/t a= trimestre su trimestre annualizzato; ann. = dato annuo; prel.= preliminare; rev.= revisione; def.= definitivo; Preced.= ultimo dato pubblicato; <= minore; >= maggiore; Previs.= media previsioni analisti; mln= milioni; mld= miliardi; $=dollari; brl=barili
Dati tratti da Ufficio Studi Banca Intesa; Bloomberg, CNN. Commenti di Borsaprof.it

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