IL BEL PAESE DEI PLAYBOYS

31/05/2005

Da qualche settimana il nostro Bel Paese figura sulle pagine dei giornali europei più per la negatività dei dati economici che per altro. L’Economist, non nuovo ad analisi velenose, ha definito il nostro paese come il grande malato d’Europa. L’incapacità di crescita economica che gli ultimi dati ISTAT hanno certificato è stata additata come la malattia cronica che rischia di contagiare anche le altre nazioni europee.

Un tale attacco frontale non poteva passare sotto silenzio.

Il nostro premier, che non riesce a sopportare che qualcuno abbia da obiettare sul suo operato e sulle sue proprietà, è stato allora costretto a mettere da parte le intricate faccende della politica nostrana per rispondere da par suo all’attacco inglese.

Ora, siccome non poteva utilizzare l’arma tradizionale usata in Italia, cioè comprarsi il giornale o la TV che dà fastidio, è dovuto ricorrere all’arma dialettica con una fine dissertazione economica che ha brillantemente dimostrato la superiorità italiana rispetto ad ogni altro paese al mondo mettendo a tacere gli invidiosi inglesi.

L’analisi è stata presentata a margine dell’Assemblea annuale di Confindustria, dopo aver risposto in punta di fioretto anche alle critiche di Montezemolo, che, ingrato, si è concentrato nell’analisi dei problemi del paese dimenticandosi di ricordare le cose buone fatte dal suo governo.

Eppure sia Montezemolo che l’Economist hanno sotto gli occhi le testimonianze di come l’Italia sia il più bel paese al mondo. Ecco l’elenco di cose, riportato tra virgolette dai principali quotidiani, che dimostrano come l’Italia sia “un paese ricco e benestante: i dati sulle case di proprietà, sulle automobili, sui telefonini e su alcune regioni che sono fra le più ricche d’Europa”.

Ed ecco l’affondo finale per mostrare fino in fondo il senso della ricchezza nazionale: “In Italia siamo (notare il plurale!!) tanti playboy, i nostri ragazzi mandano almeno 10 sms al giorno alle loro tante ragazze”.

Il premier con queste chiare argomentazioni non ha soltanto sistemati tutti i menagramo ed i comunisti detrattori del suo operato. Ha anche risolto ogni residuo dubbio circa le sue intenzioni future.

Da settimane infatti si vociferava di una sua indecisione se candidarsi a guidare la Casa delle Libertà alle prossime elezioni politiche oppure puntare direttamente alla sostituzione di Ciampi al Quirinale. Niente di tutto questo. La prestazione cabrettistica lo candida prepotentemente alla guida di Zelig dopo la pausa estiva, magari affiancato da Letizia Moratti (che quanto a comicità involontaria se la cava anche lei piuttosto bene) al posto di Vanessa Incontrada.

Tanto basterà Claudio Bisio per risolvere i piccoli problemucci del Paese.